Area attrezzata “Galluzzo”, territorio di Licata, altitudine 230 metri sopra il livello del mare. In questo luogo ameno, caratterizzato da una bellissima area verde, si consuma lo scempio dell’umano decoro. Dopo ogni giornata di festa, nel corso della quale orde di persone si recano in questo lembo di provincia agrigentina, gli effetti di questo passaggio sono sotto gli occhi di tutti. Montagne di immondizia abbandonata dentro e intorno ai cassonetti posti all’ingresso della zona attrezzata accolgono i visitatori che via via giungono sul posto, per trascorrere qualche ora in relax, a contatto con la natura. Dopo la pasquetta, dopo il 25 aprile ieri mattina, primo maggio, l’immondizia ammassata nelle precedenti giornate festive non era stata raccolta. Come del resto i rimasugli dei pasti consumati in precedenza, i rifiuti sparsi caratterizzano anche l’interno dell’area, per non parlare di “servizi igienici” inutilizzabili. Uno spettacolo indegno sul quale è lecito porsi qualche domanda. Ma oltre allo scempio della natura, una volta all’interno dilagano le pessime abitudini degli indigeni.
La “prenotazione”
Come quella di “prenotare” il tavolo la sera prima, posizionando sullo stesso una tovaglia con delle pietre sopra, pensando di avere effettuato una sorta di prelazione sulla postazione da condividere con amici e parenti il giorno dopo. Gente che ha addirittura recintato con nastro di segnalazione (!!) il tavolo con le panche in pietra, come se si trattasse della scena del crimine. Coloro i quali giungono sul posto di buon mattino trovano dunque i posti “prenotati” da chissà chi, ma qualcuno non ci stà, rimuove la “prenotazione” e si sistema, com’è giusto che sia. L’area è pubblica, chi arriva prima di sistema, chi arriva tardi si deve-dovrebbe trovare spazio altrove. Ieri non sono (ovviamente) mancati momenti di tensione tra gitanti del primo maggio, sedati dal buon senso che alla fine ha prevalso, nel nome della salsiccia arrostita nonostante tutto. Sul tema dell’immondizia non raccolta, chi di dovere – comune di Licata, Forestale o altri organismi – si attivino per rendere questo angolo molto suggestivo di provincia più accogliente, anche dal punto di vista viario, alla luce della strada devastata da utilizzare per giungere a destinazione.