PALERMO – Nella calda fase finale dell’approvazione della “manovra ter” all’Assemblea Regionale Siciliana, emergono retroscena di tensioni e giochi di potere che minano la compattezza della maggioranza. A fare da sfondo è un termine ormai sussurrato tra i palazzi del potere: il “rimpasto”, parola-chiave per alludere a possibili cambi nella giunta regionale Live Sicilia+8Live Sicilia+8Live Sicilia+8.
L’incontro in “zona neutrale” tra l’ex presidente Raffaele Lombardo, il governatore Renato Schifani e il coordinatore regionale di Forza Italia Marcello Caruso — con la presenza, nella stessa location, dei vertici del Pd — fa da teatro a uno scenario in cui i “franchi tiratori” hanno già messo in moto le loro mosse: in appena due giorni, ben quattro capisaldi della manovra cadono sotto il peso di voti segreti contrari Live Sicilia+3Live Sicilia+3Live Sicilia+3.
Tra le misure affossate:
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L’abolizione del Fondo per l’editoria — vista come una presa di posizione di Fratelli d’Italia contro Schifani e legata alla vicenda Galvagno Archivio L’Unità+1Live Sicilia+5Live Sicilia+5Live Sicilia+5;
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Il blocco dell’acquisto del Palazzo Cordova — che avrebbe riflessi nei rapporti con l’assessore Dagnino, secondo interpretazioni politiche interne Live Sicilia+5Live Sicilia+5Live Sicilia+5;
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Lo stop ai fondi per i laghetti anti-siccità — considerato un segnale calibrato per colpire l’area riconducibile a Sammartino, nonostante l’intervento politico della Dc (Carmelo Pace) che rivendicava la “paternità” della misura Live Sicilia+4Live Sicilia+4Live Sicilia+4;
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L’affossamento del comma 4 sulle liste d’attesa — percepito come mossa contro l’assessore della Lega, Daniela Faraoni Live Sicilia+1.
Secondo fonti interne alla maggioranza, esisterebbe uno zoccolo duro di circa otto deputati pronti a votare – anche in modo automatizzato – qualunque emendamento presentato dall’opposizione sotto il velo del voto segreto. A questi si aggiungerebbero “variabili” a seconda del contenuto dei singoli articoli in esame Live Sicilia+3Live Sicilia+3Live Sicilia+3.
La vicenda mette in luce una maggioranza dolente e frammentata. Il termine “rimpasto” non è più un’ipotesi lontana ma il filo rosso delle dinamiche che si stanno consumando dietro le quinte. Il “rimpasto” è già codice: tanto per indicare un desiderio di rinnovamento quanto per marcare una crescente difficoltà nel governare senza turbolenze interne.
Fonte: LiveSicilia – “Ars, franchi tiratori in maggioranza e veleni: nome in codice ‘rimpasto’” (Antonio Condorelli, 10 agosto 2025) Live Sicilia+12Live Sicilia+12Live Sicilia+12

