Villa del Sole, Agrigento: la domanda ai consiglieri comunali dopo lo stravolgimento del progetto dell’asilo
AGRIGENTO – Si fa sempre più fitto il mistero intorno al progetto dell’asilo nella zona della Villa del Sole, al centro di una polemica che coinvolge amministrazione, tecnici comunali e consiglio comunale.
Dopo mesi di segnalazioni, proteste e articoli di approfondimento, è arrivata una dichiarazione ufficiale che conferma i dubbi sollevati da associazioni e cittadini: il dirigente comunale ing. Alberto Avenia, durante il recente Question Time in Consiglio Comunale, ha chiarito per voce dell’assessore Alfano unico assessore presente che ne ha letto una relazione all’aula, che “la relazione tecnica sulla quale si basava il progetto originario presentato all’aula era “errata”.”
Nel dettaglio, il Consiglio Comunale votò favorevolmente alla costruzione di una “struttura prefabbricata leggera in legno”, come definita dall’allora assessore Principato, che illustrò il progetto come snello e rispettoso del contesto paesaggistico.
Ma oggi, a distanza di mesi, quella “struttura leggera” si è trasformata in un vero e proprio ecomostro in cemento armato, in totale contrasto con quanto dichiarato in aula. Una trasformazione radicale, avvenuta senza che il Consiglio Comunale ne fosse formalmente informato, e basata – come ammesso dal dirigente Avenia – su una relazione tecnica fuorviante.
La domanda che ora deve essere posta è semplice quanto cruciale:
**“Adesso che il dirigente Avenia ha espressamente chiarito che al momento del voto il Consiglio Comunale fu tratto in inganno da una relazione tecnica errata, nessun consigliere comunale ritiene di dover dichiarare pubblicamente di essere stato ingannato da quella documentazione tecnica e, di conseguenza, di voler ritirare il proprio voto favorevole espresso in quella seduta?”
Una domanda scomoda, ma doverosa. Perché è in gioco la credibilità dell’intero Consiglio Comunale e, soprattutto, il rapporto di fiducia con i cittadini agrigentini, che oggi si trovano davanti a una struttura che ha deturpato un’area storicamente vincolata, sotto gli occhi – e con il voto – di chi avrebbe dovuto tutelarla.
Già da settimane Report Sicilia documenta le incongruenze e le manipolazioni del progetto. Come riportato nei nostri precedenti articoli:
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L’assessore Principato ha definito l’opera “snella e prefabbricata in legno”, mentre oggi è evidente l’utilizzo massiccio di cemento armato.
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La Soprintendenza ai Beni Culturali ha evidenziato potenziali violazioni urbanistiche e paesaggistiche.
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Le associazioni del territorio parlano apertamente di un abuso edilizio legalizzato tramite documenti errati.
Adesso, dopo le parole del dirigente Avenia, non si può più far finta di nulla. È il momento delle responsabilità, delle dichiarazioni pubbliche e – se necessario – delle revoche ufficiali dei voti espressi.
I cittadini attendono risposte.
E il Consiglio Comunale di Agrigento deve decidere da che parte stare: dalla parte della verità o dalla parte del silenzio.
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