Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Sicilia ha annullato il decreto del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria che aveva inflitto una sanzione disciplinare di censura all’ispettore capo, oggi commissario, Nino Di Noto. La sentenza, emessa il 13 novembre 2024, rappresenta una significativa vittoria per il funzionario, confermando l’assenza di valide ragioni per l’addebito disciplinare.
Le accuse e il contesto
L’accusa si basava su presunti toni non consoni e un percorso anomalo nella trasmissione di una relazione da parte dell’allora ispettore capo. La vicenda risale al dicembre 2019, quando, in assenza del comandante del nucleo(oggi comandante defenestrato della c.c. di Agrigento), il ruolo di facente funzioni fu affidato a un sottoposto, suscitando il disappunto del ricorrente. Questi, invitato dal direttore a redigere una relazione sull’accaduto, la trasmise seguendo le indicazioni ricevute.
Successivamente, su procedimento disciplinare del Comandante del Nucleo, il Consiglio Regionale di Disciplina deliberò l’applicazione di una sanzione, sostenendo che il ricorrente avesse violato norme deontologiche. Tuttavia, la sanzione fu comminata oltre i termini previsti dalla legge, motivo principale dell’annullamento della stessa.
Le motivazioni della sentenza
Il TAR ha stabilito che il termine di 90 giorni per la conclusione del procedimento disciplinare era stato superato. Secondo il Tribunale, il procedimento si estingue qualora non venga adottato alcun atto entro il periodo prescritto. Nel caso di specie, dalla deliberazione del Consiglio di Disciplina del 23 giugno 2020 alla decisione del Provveditorato del 30 settembre 2020, erano trascorsi 92 giorni, superando il limite previsto.
La sentenza ha sottolineato l’importanza di rispettare i termini procedurali per garantire la tutela dei diritti del personale e prevenire lungaggini ingiustificate.
Un funzionario dalla carriera esemplare
Nino Di Noto, con oltre 20 anni di servizio, si è distinto per competenza e dedizione. Gli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, che lo hanno rappresentato, hanno evidenziato come l’intera vicenda fosse priva di fondamento, sottolineando l’integrità e la professionalità del loro assistito.
La dichiarazione di Nino Di Noto
“Questa decisione conferma la correttezza del mio operato. È una vittoria non solo personale, ma anche per tutti coloro che ogni giorno operano con dedizione e nel rispetto delle regole, nonostante le difficoltà del nostro lavoro,” ha dichiarato il commissario Di Noto.
Implicazioni e riflessioni
Il caso evidenzia l’importanza di un giusto processo anche nell’ambito disciplinare. Per il Corpo della Polizia Penitenziaria, questa vicenda rappresenta un’occasione per riflettere sulla necessità di garantire che le sanzioni siano fondate su basi solide e rispettose dei diritti dei dipendenti.
La sentenza del TAR è un segnale di giustizia e trasparenza, non solo per Nino Di Noto, ma per l’intero sistema dell’amministrazione penitenziaria.
SENTENZA TAR : SENTENZA TAR DI NOTO