Era il 20 febbraio scorso quando è stata depositata nella segreteria della Sezione di controllo della Corte dei Conti siciliana la delibera 36/2025/GEST con la quale tale organismo di vigilanza avviava l’indagine sulla gestione delle risorse destinate alle iniziative per la promozione, l’organizzazione e l’attuazione del programma Agrigento capitale italiana della cultura 2025. Una delibera che rientrava nella programmazione dell’attività di controllo per l’anno 2025 e “che contempla espressamente il controllo sulla sana e buona gestione degli ambiti di amministrazione finanziaria, contraddistinti dalla rilevanza degli interessi economici per la crescita e lo sviluppo socio-culturale delle comunità territoriali”. Una verifica che riguardava elementi del 2024, ma che è stata ritenuta utile avviare data l’importanza dell’evento. Sono passati oltre due mesi e ad Agrigento si attendono notizie sull’esito di questa indagine, aperta per fare luce su come sono stati spesi e si stanno spendendo i denari pubblici, per un evento capace – a oggi – di innescare perplessità, sospetti e brutte figure.
Tanti soldi pubblici, poco ritorno … di pubblico
L’ultima in ordine di tempo ieri pomeriggio, consumatasi in un Teatro Pirandello “gremito” da pochi intimi, desiderosi di assistere (gratis) alla prima di 3 esibizioni musicali previste, per il costo di 238 mila euro complessive. A proposito di gestione delle risorse economiche. Quando i magistrati contabili hanno avviato l’indagine hanno immediatamente informato il Presidente della Regione, l’Assemblea Regionale Siciliana, l’Assessore regionale della cultura, il sindaco di Agrigento e il Presidente del Consiglio comunale di Agrigento, la Presidente della Fondazione “Agrigento Capitale della Cultura italiana 2025”, nonché il Collegio dei revisori del Comune di Agrigento. Facile immaginare che le stesse autorità in questione saranno le prime a essere edotte sull’esito di questa indagine contabile. Una città che – nell’attesa del “conto” assiste attonita allo “show delle cifre” a vari zeri, previste per eventi privi di adeguata propaganda preventiva e senza alcuna attinenza con il territorio. Una gestione dei denari pubblici che sta meritando l’attenzione dei magistrati contabili della Regione Sicilia (di altre attività giudiziarie non si hanno notizie, verso alcuna direzione) con la speranza che tutto sia in ordine, evitando ad Agrigento altre figure poco edificanti, nell’anno che avrebbe dovuto essere del rilancio definitivo.