In una delle più bistrattate categorie professionali italiane e, ovviamente, siciliane, qualcosa sembra muoversi verso la riconquista di un peso in molti casi svanito. L’Ordine dei giornalisti di Sicilia annuncia infatti azioni a difesa dei colleghi e della categoria in tutte le sedi, compresa quella giudiziaria, segnalando alla magistratura i casi che configurano l’esercizio abusivo della professione. Un “cancro” che infesta la categoria, facendole perdere credibilità. A questo proposito è stato attivato un indirizzo di posta elettronica (segnalazioni@odgsicilia.it) destinato a raccogliere tutte le denunce dei giornalisti siciliani, che si aggiungeranno a quel che emergerà dal monitoraggio avviato da una specifica commissione appena costituita e che si pone l’obiettivo non soltanto di salvaguardare i colleghi ma anche il diritto dei cittadini a essere informati correttamente. Soltanto chi è iscritto all’albo professionale, infatti, può svolgere la professione giornalistica. La violazione di questa norma di legge si traduce nell’esercizio abusivo della professione, reato punito dagli articoli 348 e 498 del codice penale. L’Ordine denuncia, a tal proposito, il moltiplicarsi di questi casi negli Enti pubblici e nei Comuni i cui comunicati stampa sono redatti e diffusi personalmente da sindaci, assessori o personale non iscritto all’albo. Sindaci, consiglieri comunali, assessori che si affidano all’impiegato della porta accanto per affidargli la comunicazione di importanti atti che, invece, dovrebbero essere “maneggiati” da gente in possesso almeno dei rudimenti della professione. Chi non affida la comunicazione a gente professionista agisce “in violazione della legge 150 del 2000 che regolamenta i rapporti della Pubblica Amministrazione con gli organi di stampa e prevede l’istituzione di uffici stampa «costituiti da personale iscritto all’albo nazionale dei giornalisti». Anche su questo, fanno sapere dall’ordine di Sicilia, verrà mantenuta alta la guardia e si procederà secondo quel che prevede la legge. Non resta che attendere effetti concreti e un maggiore coraggio nel denunciare gli abusivi.

