Evitare di pagare un salasso di oltre mezzo milione di euro che avrebbe conseguenze devastanti per le casse del Comune. Con questo obiettivo l’amministrazione comunale di Porto Empedocle ha affidato all’avvocato Carmela Cibella di Agrigento l’incarico di rappresentare l’ente nel processo di Appello, nel quale lo stesso ente chiederà l’annullamento della condanna a pagare 5552.701,05 euro alla mamma di una bambina empedoclina. Trattasi del maxi risarcimento imposto dal Tribunale di Agrigento al comune marinaro, avendolo ritenuto responsabile del grave ferimento subito dalla piccola alcuni anni fa quando questa mise il piedino su della legna ancora accesa, lasciata sull’arenile da qualcuno, rimanendo gravemente ustionata. Di quell’episodio fu ritenuto responsabile il Comune, al quale la mamma della minore aveva chiesto un risarcimento ancora più ingente, di circa 1 milione. Il Tribunale di Agrigento decise per la condanna dell’ente empedoclino, a sborsare la metà di quella cifra. Una somma che comunque non è affatto piccola, pensando alle esangui casse comunali sulle quali, una eventuale nuova condanna anche in Appello, sortirebbe effetti ancora più devastanti. Per questo motivo, l’amministrazione ha dato incarico alla legale agrigentina per tentare di evitare di dovere sborsare questo salasso. Di parere opposto ovviamente la controparte, la quale ha ottenuto il risarcimento quasi milionario dopo il processo di primo grado. L’udienza del processo di Appello è prevista per le prossime settimane al Tribunale di Palermo. 

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