Ma che bolletta per il consumo idrico arriva alle sedi delle istituzioni? Per esempio al Libero Consorzio dei Comuni, l’ex Provincia regionale per chi non lo sapesse, proprietaria del prestigioso immobile di piazza Vittorio Emanuele. Un “palazzone” che, ovviamente, è allacciato alla rete idrica gestita prima da Girgenti Acque, adesso da Aica. Uno stabile dotato ovviamente di servizi igienici e altre utenze “minori”. E siccome anche le istituzioni pagano le bollette, ecco che è stato possibile ricavare il dato relativo al consumo idrico nel periodo compreso tra il 25/10/2024 e il 15/02/2025. All’ufficio ragioneria dell’ex provincia è dunque pervenuta la bolletta/fattura con un ammontare non certamente esorbitante. L’importo complessivo da liquidare ad AICA è infatti pari a 339,04 euro oltre IVA. Quindi 372,81  euro relativi al pagamento della sopra elencata fattura, da suddividere così: 247,19 euro al capitolo 1730 art.9, Bilancio 2024; 125,62 euro al capitolo 1730 art.9, Bilancio 2025. Poco meno di 400 euro per circa 4 mesi di consumo idrico, in una sede frequentata giornalmente da decine e decine di persone che vanno al gabinetto, si lavano le mani, dove si effettuano le pulizie,  ma dove certamente non ci sono lavastoviglie o lavatrici tali, da comportare un aumento del consumo e quindi della bolletta. Un esempio di morigeratezza dunque da parte dei frequentatori del palazzo dell’ex Provincia, destinatari di una fattura decisamente contenuta. “Nulla” rispetto ai salassi che – invece – piombano nelle case degli agrigentini, anche quando gli stessi agrigentini risparmiano quei pochi litri distribuiti quando capita. 

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