Nella città degli scandali denunciati e non ancora accertati, nella città che frana nell’indifferenza generale, nella città dei tombini coperti dall’asfalto e ricercati col metaldetector, le buche killer non fanno quasi più “notizia”. E dire che per una di queste, causa della morte di Chiara La Mendola alcuni anni fa, un paio di tecnici del comune di Agrigento sono stati condannati. E dire che in via Crispi, a due passi dalla caserma della polizia stradale (!!!), all’ingresso del parcheggio di un supermercato si è aperto uno squarcio nell’asfalto, esattamente al centro della corsia percorsa da coloro i quali scendono verso Valle.

Non si può evitare, chi la prende a forte velocità rischia: di spaccare le sospensioni, i cerchioni nel caso dei mezzi a più ruote; la vita nel caso di coloro i quali vi finissero dentro, in sella a mezzi a due ruote. Al netto delle indegne condizioni di altre strade cittadine, basti pensare alla via Imera, alla via Mattarella, via Cavaleri Magazzeni e altre ancora, la “fossa” in questione si caratterizza per l’estrema pericolosità, nel cuore della città, nei giorni in cui l’aumento esponenziale di persone in transito meriterebbe un immediato intervento di messa in sicurezza, da parte dell’ufficio tecnico comunale. Nella città dove si tappano i tombini, qualche buca si potrebbe tappare anche senza attendere il passaggio di Papi o Presidenti della Repubblica. Prima che altre persone ci rimettano le sospensioni dell’auto o, peggio ancora, la vita.

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