Scandalo all’Assemblea Regionale Siciliana, dove un caso di presunti conflitti di interesse e minacce tra parlamentari getta ombre sul rapporto tra politica e finanziamenti pubblici in Sicilia. Al centro della vicenda, il deputato di Fratelli d’Italia e vicecapogruppo Carlo Auteri, accusato di aver minacciato Ismaele La Vardera, deputato del gruppo misto, che ha denunciato in aula un uso discutibile dei fondi pubblici regionali.

La Vardera aveva sollevato il caso dei finanziamenti destinati all’associazione culturale “Progetto Teatrando,” con sede a Sortino, Siracusa, presso l’abitazione della madre di Auteri. Secondo l’inchiesta giornalistica di “Piazza Pulita” su La7, l’associazione ha ricevuto oltre 230.000 euro di fondi pubblici negli ultimi tre anni. Durante una pausa dell’Assemblea, Auteri avrebbe minacciato La Vardera nei bagni di Palazzo dei Normanni, pronunciando parole che non lasciano spazio a interpretazioni: “Se tu a me mi fai girare la minchia, io ti piglio e ti butto di sotto.” La registrazione della minaccia è stata mandata in onda su La7, destando un’ondata di indignazione.

Una denuncia che scuote l’ARS: l’accusa di La Vardera e le reazioni della politica

Oltre a Progetto Teatrando, La Vardera ha segnalato che la moglie di Auteri sarebbe legata a un’altra società, la “ABC Produzioni srl,” che avrebbe ottenuto finanziamenti regionali per 95.000 euro, con 20.000 euro di contributi versati a Fratelli d’Italia. La denuncia ha spinto diversi esponenti politici a prendere posizione. Anthony Barbagallo, segretario regionale del Partito Democratico, e Michele Catanzaro, capogruppo all’ARS, hanno condannato il “metodo Auteri,” definendolo “la punta di un iceberg” di un sistema che prevede fondi pubblici distribuiti tra familiari e affini dei rappresentanti del centrodestra.

Antonio Nicita, senatore del PD, ha espresso solidarietà a La Vardera e ha chiesto che il presidente della Regione, Renato Schifani, sospenda i finanziamenti alle associazioni e istituisca una commissione di indagine che chiarisca le modalità di assegnazione. Nicita ha sottolineato la necessità di una gestione trasparente e imparziale dei fondi pubblici, dichiarando l’intenzione di portare la questione anche al Parlamento nazionale.

Appello del M5S per le dimissioni di Auteri

Anche i deputati del Movimento 5 Stelle all’ARS hanno condannato l’episodio, chiedendo le dimissioni immediate di Auteri. “Le minacce di Auteri sono inaccettabili, ancor di più all’interno del Parlamento siciliano. Chi denuncia il malaffare e cerca di fare gli interessi della gente comune non può essere intimidito,” hanno dichiarato. Hanno inoltre chiesto un’inchiesta approfondita sui criteri di assegnazione dei fondi pubblici regionali, invitando il partito di Fratelli d’Italia a prendere provvedimenti seri e immediati.

La vicenda riflette un problema più ampio di trasparenza e legalità

L’episodio delle minacce e il presunto conflitto d’interessi di Auteri con i fondi pubblici assegnati a enti legati alla sua famiglia sollevano interrogativi importanti sulla gestione della politica regionale. La richiesta è che il governo regionale fermi i microfinanziamenti a pioggia a favore di associazioni e società poco trasparenti, riportando chiarezza e legalità nella gestione delle risorse pubbliche della Sicilia.

Questa vicenda evidenzia un sistema che richiede riforme radicali, per garantire che il denaro pubblico venga utilizzato per scopi reali e per il benessere della collettività.

Un pensiero su “Bufera all’ARS: minacce di morte di Carlo Auteri a Ismaele La Vardera dopo la denuncia sui fondi pubblici a un’associazione della madre del deputato”
  1. Da “fascista” (ordine e disciplina), ho votato Ismaele La Vardera alle recenti elezioni europee.
    Non ho sbagliato.
    Ismaele La Vardera vai avanti così.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *