“Così come gli altri enti, anche gli uffici comunali competenti sono impegnati nel predisporre relazioni e documentazione per rispondere con massima trasparenza ai chiarimenti richiesti dalla Corte dei Conti. Trattandosi di fondi pubblici, la Corte dei Conti svolge il proprio ordinario compito di controllo, in qualità di organo preposto. Le conclusioni e le valutazioni potranno essere tratte soltanto al termine dell’attività istruttoria attualmente in corso”. Parola del sindaco di Agrigento Francesco Miccichè, nel bel mezzo dell’ennesima bufera scatenatasi sulla Capitale italiana della Cultura, la cui organizzazione è al centro di appunti di un certo rilievo, da parte della magistratura contabile. Appunti che Report Sicilia aveva mosso in tempi non sospetti nei mesi scorsi e che sono stati sostanzialmente suffragati dall’attività d’indagine svolta dalla corte dei conti. Il primo cittadino ha dunque deciso di attuare una sorta di “melìna” calcistica, in attesa che gli uffici comunali competenti, siano in grado di fornire alla Corte dei conti i chiarimenti richiesti, su ritardi e inefficienze varie, messe sul tavolo e sulle quali sono state chieste spiegazioni.

Per Miccichè era “un atto dovuto” …

Già alcune settimane fa, il sindaco aveva parlato di “atto dovuto” da parte della Corte dei Conti, quasi a voler minimizzare l’attenzione della magistratura contabile verso quello che si sta rivelando come un carrozzone, incapace di dare lustro alla città dei Templi, com’era lecito attendersi nel 2023, quando il titolo di capitale della cultura venne conferito dal ministero della cultura, all’epoca guidato da Giuliano Sangiuliano, nel frattempo tornato a fare il giornalista, come corrispondente Rai da Parigi. Non resta dunque che attendere l’esito di questa attività di accertamento interno e chiarimento pubblico, che gli uffici finanziari del Comune sono chiamati a svolgere, per cercare di evitare all’ente una pessima figura a livello nazionale. Chiarimenti che l’ente dovrà fornire entro il 26 settembre prossimo, per consentire ai giudici contabili di fare il punto della situazione, in vista della nuova udienza che si terrà ai primi di ottobre. Entro il prossimo mese dunque la situazione dovrebbe avere contorni più chiari, con la certezza di sapere come siano stati spesi i milioni di euro stanziati dal Governo nazionale per ridare nuova vita a una città, Agrigento, rimasta però com’era, con una serie brutte figure e ombre all’orizzonte. 

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