La crisi idrica in provincia di Agrigento continua a mietere vittime, non solo tra i cittadini ma anche tra le attività commerciali. Oggi, giornata di Ferragosto, una delle più attese per il settore della ristorazione, “Lo Sperdicchio”, noto locale di Aragona, ha annunciato la chiusura temporanea a causa della totale assenza di approvvigionamento idrico. Questo evento si inserisce in un quadro più ampio di emergenza idrica che da mesi affligge la provincia di Agrigento e in particolare Aragona, dove il problema sembra aver raggiunto livelli allarmanti.

Negli ultimi mesi, la situazione idrica nella provincia di Agrigento è divenuta sempre più critica. Già a giugno, i comuni della zona, tra cui Agrigento, Porto Empedocle, Favara, e Aragona stessa, erano stati colpiti da gravi riduzioni nella distribuzione dell’acqua potabile, costringendo molte famiglie e attività commerciali a fare i conti con turni di distribuzione sempre più lunghi e discontinui. Alcuni cittadini sono stati lasciati senza acqua per giorni interi, mentre i gestori dei ristoranti e delle altre attività ricettive si sono trovati in grande difficoltà, incapaci di garantire i servizi minimi ai propri clienti.

Il caso di oggi, che ha visto “Lo Sperdicchio” dover chiudere le porte proprio nel pieno delle celebrazioni di Ferragosto, testimonia quanto la crisi stia mettendo in ginocchio il settore della ristorazione, che già lotta per riprendersi dagli effetti devastanti della pandemia e dalla crisi economica. “Siamo stati costretti a chiudere – ha dichiarato il proprietario del locale – Non riusciamo a gestire le necessità igienico-sanitarie senza un minimo di approvvigionamento idrico. Oggi sarebbe stato uno dei giorni più importanti per la nostra attività, ma la mancanza d’acqua ha reso impossibile lavorare”.

Secondo quanto riportato da AICA, la società che gestisce il servizio idrico nell’area, la crisi è legata a una combinazione di fattori: la scarsa piovosità degli ultimi mesi, che ha ridotto le riserve idriche già limitate, e la vetustà della rete idrica che causa enormi dispersioni durante il trasporto dell’acqua. Tuttavia, le spiegazioni tecniche non bastano più a calmare la crescente frustrazione della popolazione locale e dei commercianti, sempre più esasperati dall’inefficienza gestionale e dalla mancanza di soluzioni rapide.

A nulla sembrano essere valse le proteste e gli appelli da parte delle istituzioni locali per un intervento urgente del governo regionale o nazionale. Sebbene la Regione Sicilia abbia dichiarato lo stato di emergenza idrica in alcune aree e sia stato promesso un piano di investimenti per migliorare la situazione, i tempi di attuazione di tali interventi restano lunghi, mentre i problemi quotidiani si fanno sempre più insostenibili.

La crisi idrica della provincia di Agrigento, che si prolunga ormai da anni, rappresenta un chiaro esempio della vulnerabilità del sistema di gestione delle risorse naturali in Sicilia. Aragona, come altri comuni dell’entroterra agrigentino, ha subito a più riprese interruzioni nell’erogazione dell’acqua, e oggi la situazione è esplosa in tutta la sua gravità proprio nella giornata che molti commercianti attendevano per rilanciare la loro stagione.

“Lo Sperdicchio” non è il primo locale costretto a chiudere per la crisi idrica, e con l’estate che continua, la preoccupazione è che altre attività seguiranno lo stesso destino, minacciando la sopravvivenza di un tessuto economico già fragile.

L’auspicio, ora, è che le autorità intervengano con urgenza per affrontare un’emergenza che, di giorno in giorno, si fa sempre più insostenibile

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