Carmelo Pace attacca l’inciucio in provincia di Agrigento: “Un accordo sottobanco senza dignità politica”

L’onorevole Carmelo Pace, capogruppo della Democrazia Cristiana all’ARS, interviene duramente dopo l’ufficializzazione delle liste per le elezioni nei liberi consorzi, puntando il dito contro ciò che definisce “una farsa politica” in atto nella provincia di Agrigento.

“Questo importante appuntamento elettorale si caratterizza per una certa singolarità — afferma Pace — con due candidati espressione del centrodestra e l’assenza totale di un candidato presidente del cosiddetto campo largo o progressista.” Una realtà che diventa ancora più paradossale, spiega il parlamentare DC, se si considera che tutto questo avviene nella provincia del capogruppo all’ARS del Partito Democratico, partito simbolo dell’opposizione al governo Schifani.

L’inciucio del silenzio: FI, MPA e PD uniti ma nascosti

Secondo Carmelo Pace, a rendere la situazione ancora più grottesca è il “voto di silenzio” mantenuto dai protagonisti di questo patto non dichiarato: i tre deputati regionali che rappresentano Forza Italia, MPA e PD. “È un accordo sottobanco — denuncia Pace — senza alcuna trasparenza né coraggio politico, senza spiegazioni ai propri sindaci e ai consiglieri sul territorio.”

La critica si estende al cosiddetto “civismo peloso” già attaccato dal segretario regionale del PD Barbagallo, che secondo Pace “predica bene ma razzola male”, perché alla fine “una poltrona vale più della coerenza”.

Castellino il vero candidato del centrodestra

Il capogruppo DC rivendica con forza la candidatura del sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, quale autentico rappresentante del centrodestra agrigentino. “La sua candidatura è sostenuta da Democrazia Cristiana, Fratelli d’Italia, Lega, UDC e Noi Moderati. Ma dove sono Forza Italia e MPA? Perché si nascondono dietro finte liste civiche?”, si chiede Pace, che accusa gli alleati di aver ignorato tutti gli appelli all’unità.

Opportunismo travestito da strategia

“Al netto delle analisi degli osservatori che parlano di ‘geometrie variabili’, queste sono solo iniziative di ingiustificabile opportunismo politicante”, dichiara Pace. Nessuna visione strategica, nessuna coerenza: solo scelte fatte nelle segrete stanze, lontane dai cittadini e dai territori.

L’appello ai consiglieri: smarcarsi col voto

Pace chiude con un invito chiaro e deciso ai consiglieri comunali che si riconoscono nel centrodestra: “Grazie alla doppia scheda, è possibile smarcarsi da questi accordi di potere e riaffermare il primato della buona politica. Con un voto libero e consapevole, possiamo dimostrare che il centrodestra è ancora unito e forte, e che il nostro candidato è e resta Stefano Castellino.”


Un duro affondo contro un laboratorio politico trasversale che secondo Carmelo Pace rischia di tradire la fiducia dei cittadini agrigentini. Un appello accorato, in vista di elezioni che si preannunciano decisive per gli equilibri futuri della provincia.

Autore