Agrigento – Ora la prova c’è. Siamo riusciti ad entrare in possesso dell’atto con cui il Comune di Agrigento ha autorizzato l’installazione delle tre casette in legno spuntate improvvisamente ieri in via Atenea, a Porta di Ponte, Piazza San Giuseppe e Piazza San Francesco.
Si tratta dell’autorizzazione rilasciata dal Settore V – Suap, protocollo n. 79514 del 25 novembre 2025, indirizzata alla società Zarabazzara srls per un evento previsto il 29 novembre 2025 dalle ore 17:00 alle 21:00.
Il documento è qui:
Autorizzazione Zarabazzara prot.n.79514 del 25 novembre 2025
Ma c’è un dettaglio gigantesco, che cambia radicalmente il quadro:
l’atto non è mai stato pubblicato all’albo pretorio, né nella sezione “atti amministrativi”, né in quella degli “atti da pubblicare entro 48 ore”.
E questo, in base alla legge, lo rende inefficace e privo di validità.
La legge è chiarissima: senza pubblicazione l’atto non esiste
Le norme non lasciano margine a interpretazioni:
📌 Art. 32, comma 1, Legge 69/2009
Stabilisce che la pubblicazione all’albo pretorio online costituisce condizione di efficacia degli atti amministrativi.
📌 Art. 18 del D.Lgs 33/2013 – Pubblicità e trasparenza degli atti
Gli enti pubblici devono pubblicare entro 48 ore gli atti relativi a concessioni, autorizzazioni e occupazioni di suolo pubblico.
📌 Art. 3, Legge 241/1990 – Obbligo di motivazione e pubblicità
La pubblicazione è necessaria affinché l’atto sia pienamente conoscibile e opponibile ai terzi.
Tradotto:
👉 se non è pubblicato, l’atto non è efficace.
👉 e se non è efficace, non abilita alcuna occupazione di suolo pubblico.
Anche se firmato, protocollato e perfettamente compilato, un atto non pubblicato è come se non esistesse.
Il Comune? Sempre più una macchina sgangherata, con i freni guasti
Ancora una volta la macchina amministrativa di Agrigento mostra crepe enormi:
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autorizzazioni non pubblicate,
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eventi non comunicati,
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casette montate senza che nessuno degli stessi assessori ne sapesse nulla,
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nessuna verifica preventiva,
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zero trasparenza verso cittadini e operatori.
Il tutto mentre il sindaco Francesco Miccichè continua a ripetere che “va tutto bene”, come se il caos fosse una forma accettabile di gestione pubblica.
Questo episodio si aggiunge a una lunga lista di disfunzioni che da anni denunciamo sulle pagine di Report Sicilia.
E per onestà intellettuale: i tetti non sembrano eternit, ma fibra di cemento regolare
Dopo un ulteriore sopralluogo, dobbiamo chiarire un punto fondamentale:
🔍 i tetti non sembrano composti da eternit, anche se a prima vista la somiglianza aveva destato legittimi allarmi.
Si tratterebbe invece di normali lastre in fibrocemento privo di amianto, materiale perfettamente legale.
Questo, però, non cambia nulla sul piano amministrativo:
le casette non dovevano essere collocate senza che l’atto fosse reso efficace tramite pubblicazione.
Il contenuto dell’autorizzazione: un evento mai annunciato al pubblico
Il documento autorizza:
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3 casette da 3×3 metri,
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in tre punti strategici della città,
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per “distribuzione di piccoli omaggi enogastronomici e culturali”,
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nell’ambito di “Agrigento Capitale della Cultura 2025”.
Ma l’evento non compare su alcun calendario ufficiale, né nel programma distribuito dall’ente, né sui canali istituzionali.
Com’è possibile che un evento “Capitale della Cultura” sia ignoto perfino agli assessori?
Punti oscuri che richiedono risposte immediate
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Perché l’atto non è stato pubblicato?
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Chi ha autorizzato l’installazione prima che l’atto fosse efficace?
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Perché l’assessorato agli eventi non ne sapeva nulla?
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Perché non è stato comunicato alla cittadinanza?
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Perché non esiste alcuna planimetria allegata agli atti pubblici, come invece richiesto?
Domande legittime, che attendono risposte.
Una gestione approssimativa che offende la città
Agrigento non merita:
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atti fantasma,
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installazioni improvvisate,
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autorizzazioni che non rispettano la legge,
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un centro storico usato come “terra di nessuno”.
La Capitale della Cultura dovrebbe essere ordine, trasparenza, decoro.
Sta diventando, invece, il simbolo di un’amministrazione fuori controllo.
E lo show delle casette spuntate dal nulla ne è solo l’ennesima prova.

