Nuovi sviluppi sul caso che coinvolge il deputato regionale Carlo Auteri, autosospesosi da Fratelli d’Italia e ora approdato al Gruppo Misto all’Assemblea Regionale Siciliana. La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo basato sull’esposto presentato dal collega parlamentare Ismaele La Vardera, che accusa Auteri di favoritismi nell’assegnazione di finanziamenti pubblici e di gravi minacce ricevute durante lo svolgimento del suo mandato.

Le accuse di La Vardera

L’ex Iena, oggi deputato regionale, ha denunciato una serie di finanziamenti regionali assegnati ad associazioni gestite da familiari di Auteri o a persone a lui vicine. Tra le associazioni sotto la lente d’ingrandimento figurano la “Progetto Teatrando”, che in tre anni avrebbe ricevuto 418 mila euro, e altre realtà collegate direttamente o indirettamente alla cerchia familiare e personale del deputato.

L’esposto di La Vardera contiene inoltre accuse gravi sul fronte personale: egli sostiene di essere stato minacciato da Auteri con frasi come “ti affogo”, “ti piglio e ti butto là sotto”. Secondo La Vardera, tali parole costituiscono una forma di “minaccia o violenza nei confronti di un corpo politico”, un reato di grande rilievo utilizzato in processi come quello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.

“Sono minacce che non lasciano spazio a interpretazioni,” ha dichiarato La Vardera. “Erano mirate a bloccare il mio mandato parlamentare e la mia attività di investigazione politica.”

Il coinvolgimento della Procura di Palermo

La Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, ha preso in carico l’indagine. Gli inquirenti sono chiamati a fare chiarezza sia sui contributi regionali che sulle presunte minacce denunciate da La Vardera.

“Apprendo con soddisfazione l’apertura del fascicolo anche da parte della Procura di Palermo,” ha commentato La Vardera. “Confido nella magistratura per fare piena luce su come vengono spesi i soldi pubblici e su quanto accaduto. È inaccettabile che una figura pubblica come Auteri rimanga incollata alla sua sedia nonostante la figuraccia nazionale.”

Le indagini della Procura di Siracusa e i riflettori della Corte dei Conti

Prima della Procura di Palermo, già quella di Siracusa aveva aperto un’indagine per accertare eventuali irregolarità nell’assegnazione dei fondi regionali. Anche la Corte dei Conti ha acceso i riflettori sul caso, con l’obiettivo di verificare la trasparenza e l’effettivo utilizzo dei contributi pubblici concessi in base alle leggi-provvedimento.

Parallelamente, la Corte dei Conti sta indagando anche sulle spese per il progetto turistico SeeSicily, che aveva già sollevato perplessità su presunte irregolarità nell’utilizzo dei fondi pubblici destinati al settore turistico.

Auteri nel Gruppo Misto

Carlo Auteri, nel frattempo, ha lasciato il gruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea Regionale Siciliana, approdando al Gruppo Misto insieme a Ismaele La Vardera, suo principale accusatore.

Un caso che scuote la politica regionale

Il caso Auteri solleva interrogativi inquietanti sulla gestione dei fondi pubblici in Sicilia e aggiunge un ulteriore capitolo alle recenti polemiche sulla trasparenza nella politica regionale. Le associazioni e la società civile chiedono risposte chiare e un’azione rapida da parte della magistratura per garantire giustizia e trasparenza nell’amministrazione delle risorse pubbliche.

La vicenda continuerà a tenere banco nei prossimi mesi, con le indagini che potrebbero allargarsi ulteriormente, portando alla luce altre eventuali irregolarità nel sistema di assegnazione dei fondi pubblici.

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