Agrigento, 25 settembre 2025 – L’inchiesta sulla tragica morte di Marco Chiaramonti, avvenuta il 20 settembre lungo Viale Emporium a San Leone, continua ad allargarsi. Dopo l’avviso di garanzia all’ingegnere Alberto Avenia, dirigente comunale, oggi la Procura ha iscritto nel registro degli indagati anche l’architetto Angelo Lezza, tecnico incaricato della gestione del cantiere relativo al cedimento stradale. L’ipotesi di reato è sempre quella di omicidio colposo.

Le nostre denunce precedenti

Su Report Sicilia avevamo scritto che quella buca, segnalata ufficialmente il 28 febbraio 2025, era stata notificata proprio a quegli uffici: i destinatari erano Avenia, Lezza e l’AICA. Una segnalazione chiara e inequivocabile, rimasta senza soluzione definitiva fino al giorno della tragedia.
E avevamo anche sottolineato che il Comune disponeva di fondi consistenti per la manutenzione stradale – oltre 1,7 milioni di euro, di cui 400 mila provenienti dalle multe – mai utilizzati per la sicurezza delle arterie cittadine.

La nota di precisazione di Avenia

Dopo l’avviso di garanzia, l’ing. Avenia ha diffuso una nota di precisazione tramite il suo legale. In essa sostiene che:

  • il Comune avrebbe subito avvisato AICA;

  • l’area sarebbe stata transennata come misura cautelare;

  • AICA avrebbe effettuato la riparazione “all’inizio dell’estate”, a proprie spese;

  • non sarebbe vero che il Comune “sapeva e non intervenne”.

Avenia ha inoltre segnalato che l’avvallamento si trovava a circa 35 metri dall’albero contro cui Chiaramonti ha impattato.

Le responsabilità che restano

Pur prendendo atto delle dichiarazioni difensive, un punto resta fermo:
AICA è una società di servizi. La chiusura, la messa in sicurezza e la riapertura delle strade spettano esclusivamente al dirigente del Comune, unico responsabile della rete viaria.

Non può dunque sostenersi che il Comune fosse “estraneo” alla vicenda: la segnalazione era agli atti, gli uffici competenti la conoscevano, e la strada non è mai stata resa realmente sicura.

Da una a due imputazioni

L’allargamento dell’inchiesta a Lezza, dopo Avenia, conferma ciò che avevamo scritto nei nostri articoli: entrambi erano direttamente coinvolti nella gestione della segnalazione del cedimento di Viale Emporium. Oggi la Procura ha formalizzato le ipotesi di reato a loro carico, rendendo ufficiale ciò che per noi era già evidente leggendo i documenti.

Una tragedia evitabile

La morte di Marco Chiaramonti non è stata una fatalità imprevedibile. È avvenuta su una strada definita “killer” non a caso, segnalata e abbandonata per mesi a se stessa.
Ora sarà la magistratura a stabilire le responsabilità penali, ma resta il fatto che il Comune di Agrigento, proprietario delle strade, non può chiamarsi fuori.

Autore