Caso iper-commissioni ad Agrigento: Cirino fa scoppiare il caso e sarà premiata con l’assessorato
Palazzo San Domenico torna sotto i riflettori. Dopo settimane di silenzi e sospetti, scoppia ufficialmente il caso delle “iper-commissioni” al Consiglio comunale di Agrigento, con al centro una protagonista inattesa: la consigliera Valentina Cirino, in quota Lega, tra le più presenti nelle commissioni consiliari e ormai prossima al giuramento da assessore nella giunta del sindaco Francesco Miccichè.
Tutto è partito da un’inchiesta pubblicata dal giornale online AgrigentoNotizie, che ha svelato l’attenzione della segretaria generale Maria Concetta Floresta sui numeri delle sedute consiliari e delle commissioni. Un interesse sfociato oggi in una durissima lettera di denuncia, inviata ai capigruppo e ai presidenti di commissione.
Una lettera che scuote la politica cittadina
Nel documento, Floresta parla apertamente di sedute convocate senza criterio, di riunioni duplicate per “trascinamento” da un giorno all’altro, di quorum funzionali ridotti e, soprattutto, di una produttività quasi nulla rispetto alla mole di convocazioni.
La segretaria evidenzia che molte commissioni si riuniscono frequentemente senza produrre atti concreti, e chiede una riforma urgente del regolamento per garantire trasparenza, efficacia e rispetto delle regole.
Cirino al centro dei numeri… e premiata politicamente
A far scattare la riflessione della segretaria – è evidente – sono i numeri di febbraio, che vedono Valentina Cirino tra le più presenti in assoluto: 8 sedute di commissione, 17 considerando anche il Consiglio comunale, e 10 gettoni incassati per poco più di 325 euro.
Un comportamento formalmente lineare e trasparente, come indirettamente confermato dalla stessa Floresta che non attribuisce responsabilità soggettive. Ma c’è un dato che non passa inosservato: la consigliera che ha fatto esplodere il caso, diventato pubblico anche grazie a questi numeri, sarà adesso premiata con l’assessorato.
Una coincidenza difficile da ignorare e che rischia di delegittimare il messaggio riformatore che la stessa amministrazione avrebbe potuto cavalcare.
Verso una vice sindacatura “tecnica”? Spunta il nome di Lisci
Se da un lato Cirino si avvia verso l’assessorato, per il ruolo di vicesindaco il fronte è ancora aperto. In pole resta Gerlando Principato, ma prende forza l’ipotesi di Patrizia Lisci, l’assessore-impiegata già al centro di un’anomalia funzionale: rientrata nel suo ruolo tecnico alla Ragioneria, ha continuato a svolgere le stesse mansioni da assessore, con tanto di indennità politica.
Una figura che garantisce presenza quotidiana e operatività interna, e che per questo potrebbe risultare strategica per una carica delicata come quella di vicesindaco, soprattutto in un’amministrazione priva di continuità gestionale.
Una denuncia forte, ma senza sbocchi immediati
Floresta, nella sua lettera, chiede una modifica urgente del regolamento, ma non è dato sapere se abbia informato anche altri organi o autorità. La segretaria non chiarisce se siano stati interessati gli uffici di controllo interni o la Procura della Repubblica, nel caso si ravvisassero profili di responsabilità amministrativa o danno erariale.
Ciò che è certo, però, è che le commissioni, così come funzionano oggi, consumano risorse, tempo e credibilità, senza produrre risultati apprezzabili. E il caso esploso oggi ne è la prova evidente.
Agrigento si ritrova con una classe politica che annuncia trasparenza, ma premia i protagonisti del sistema che andrebbe rivisto, mentre i cittadini restano a guardare, ancora una volta, spettatori di giochi interni lontani dai reali bisogni della città.