Agrigento, “Caso Narbone”: vertici comunali convocati d’urgenza dalla Conferenza dei Capigruppo
Sul “caso Narbone” i vertici della burocrazia comunale sono stati chiamati a rapporto dalla Conferenza dei capigruppo in Consiglio Comunale. Un faccia a faccia svoltosi ieri pomeriggio, con la segretaria generale Floresta e il dirigente Avenia invitati a confrontarsi con i consiglieri comunali, su cosa sia realmente accaduto prima della Sagra del Mandorlo in Fiore, quando Carola Narbone venne improvvisamente cacciata dall’assessore comunale Carmelo Cantone, coordinatore del controverso “gruppo Sagra”, dall’organizzazione dell’evento simbolo della città.
L’allontanamento e il retroscena poco chiaro
Quello di Narbone fu un allontanamento dai risvolti ancora poco chiari, accompagnato da un esplicito invito al silenzio. Una estromissione dal sapore di ritorsione che ha spinto la stessa funzionaria a scrivere una lettera-denuncia interna, diventata rapidamente di dominio pubblico, suscitando sdegno e incredulità nell’opinione pubblica cittadina. Tuttavia, come già riportato da Report Sicilia in un precedente articolo, la risposta del Comune fu un “richiamo” ufficiale a Narbone, firmato proprio dal dirigente Avenia, nel quale si ipotizzava un danno all’immagine dell’Ente derivante dalla sua denuncia.
Le domande della Conferenza dei Capigruppo
Durante l’incontro di ieri, i capigruppo consiliari hanno chiesto chiarezza sul ruolo e sulla composizione del “gruppo Sagra”, ponendo domande precise:
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Chi ne faceva effettivamente parte?
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Su quali basi tecniche o amministrative i membri, in gran parte estranei al Comune, avevano accesso ai locali municipali?
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Quali autorizzazioni erano state concesse, e da chi?
Un “saliscendi” decisamente anomalo per circa una decina di persone non appartenenti alla macchina amministrativa.
Dubbi sui locali del Quadrivio Spinasanta
Chiarimenti ulteriori sono stati richiesti anche sull’utilizzo dei locali situati al Quadrivio Spinasanta. Locali che, stando a diverse testimonianze e alla documentazione fotografica (qui pubblicata a corredo dell’articolo), apparivano più simili a un comitato elettorale che a un luogo di coordinamento organizzativo.
La Conferenza dei Capigruppo ha insistito su domande specifiche:
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Chi ha individuato e autorizzato l’utilizzo di quei locali?
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Chi è il proprietario della struttura?
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Chi ha eventualmente sostenuto le spese legate all’occupazione e all’utilizzo dei locali?
Domande che ieri non hanno ricevuto risposte immediate e concrete da parte dei vertici comunali presenti.
Prossimi passi: il caso Narbone verso il Consiglio Comunale
Alla luce delle numerose questioni rimaste aperte, i consiglieri comunali e i vertici della burocrazia, Floresta e Avenia, hanno deciso di aggiornare il confronto a un nuovo incontro, previsto a stretto giro di posta. L’obiettivo è quello di approfondire ulteriormente gli aspetti poco chiari di questa vicenda e decidere se, quando e come il “caso Narbone” verrà discusso ufficialmente nell’Aula Sollano.
La sensazione che prende sempre più corpo, infatti, è che ai piani alti del Comune ci sia la volontà di disinnescare una possibile “bomba” mediatica e politica, prima che emergano ulteriori e più imbarazzanti retroscena.

