Una nuova sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana condanna il Comune di Agrigento a pagare le spese legali e apre la strada alla costruzione di un supermercato in Viale Cannatello.
Il protagonista della vicenda è G.V., cittadino originario di Favara, proprietario di un terreno sito in Viale Cannatello ad Agrigento. L’uomo aveva presentato regolare richiesta di permesso di costruire per realizzare una struttura commerciale sul proprio fondo, ma il Comune di Agrigento aveva negato l’autorizzazione, sostenendo che l’area – classificata come “D5 Direzionale e Terziario di espansione” – era subordinata alla preventiva adozione di una pianificazione attuativa.
Una tesi contestata duramente dai legali di G.V., gli Avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, che hanno impugnato il diniego davanti al TAR Palermo. Gli avvocati hanno dimostrato come l’inerzia pluriennale dell’Ente comunale nella redazione del piano attuativo non potesse costituire ostacolo alla legittima edificazione. L’area, infatti, risulta già urbanizzata e, ai sensi dell’art. 20 della L.R. 16/2016, può essere soggetta a permesso di costruire convenzionato anche in assenza di piano attuativo.
Il TAR, con sentenza del 24 marzo 2023, aveva accolto il ricorso, annullando il diniego del Comune e condannando quest’ultimo al pagamento delle spese processuali. Tuttavia, l’amministrazione comunale ha deciso di ricorrere in appello al CGA.
Con sentenza del 29 luglio 2025, il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha confermato la decisione del TAR, bocciando integralmente la linea difensiva del Comune e ribadendo l’illegittimità di subordinare sine die l’edificabilità a un piano attuativo mai avviato. Secondo il CGA, non è giuridicamente sostenibile impedire l’uso legittimo di un fondo in aree già dotate di infrastrutture per colpa dell’inazione della pubblica amministrazione.
La sentenza, firmata dal presidente E. De Francisco e redatta dal consigliere S. Di Betta, condanna il Comune di Agrigento anche al pagamento di ulteriori € 3.000,00 di spese legali.
Adesso, dopo anni di battaglie legali, G.V. potrà finalmente ottenere il rilascio del permesso di costruire, una volta completate le necessarie verifiche tecniche.
Una sentenza che segna un precedente importante per molti altri cittadini agrigentini, penalizzati da anni da strumenti urbanistici bloccati e da una burocrazia paralizzante.
Report Sicilia continuerà a monitorare gli sviluppi.