In un periodo di grave crisi idrica, che aggrava ulteriormente la situazione economica delle famiglie agrigentine, si assiste a una decisione che lascia sconcertati: la chiusura dell’unica casetta dell’acqua potabile attiva, delle nove previste dal contratto stipulato dal Comune nel 2019. Questa scelta priva i cittadini, in particolare le fasce più deboli, di un servizio essenziale che garantiva acqua potabile a prezzi accessibili e contribuiva alla riduzione dei rifiuti plastici.

Nel 2019, il Comune di Agrigento aveva lanciato con entusiasmo il progetto delle casette dell’acqua, un’iniziativa volta a fornire un’alternativa economica e sostenibile per le famiglie. Il progetto prevedeva l’installazione di nove punti di distribuzione in diverse aree della città, inclusi piazza Don Bosco alla Bibbiria, largo La Scala in via XXV Aprile, piazzale Vincenzo Dona al Campo sportivo, piazza del Vespro al Villaggio Mosè, via Gela al Villaggio Peruzzo, via Belvedere a Giardina Gallotti, via San Giuseppe a Montaperto, via Alessio Di Giovanni a Fontanelle e via Isola d’Elba a Monserrato, con un’ulteriore installazione presso l’ex centro commerciale di via della Concordia a Villaseta. Tuttavia, cinque anni dopo, solo una casetta è stata attivata e ora viene inspiegabilmente chiusa.

“La chiusura di questo unico punto di approvvigionamento rappresenta un duro colpo per le famiglie agrigentine, soprattutto per quelle più disagiate, che trovavano in questa risorsa un aiuto concreto per risparmiare e gestire meglio le proprie risorse economiche. Le casette dell’acqua, infatti, non solo permettevano di risparmiare (con un costo massimo di 0,06 centesimi per litro), ma contribuivano anche a una gestione più sostenibile delle risorse, riducendo l’uso di bottiglie di plastica e l’impatto ambientale.”

L’Osservatorio Agrigentino sui Diritti degli Utenti del Servizio Idrico Integrato del CODACONS ha espresso forte condanna per questa decisione, chiedendo al Comune di Agrigento di rivederla immediatamente. La chiusura di questo servizio va contro gli interessi delle fasce deboli della città, che erano i principali utilizzatori della casetta dell’acqua. Il CODACONS sottolinea l’importanza di ripristinare e completare l’installazione delle casette dell’acqua come da contratto, garantendo così un accesso equo e sostenibile all’acqua potabile per tutti i cittadini.

“Invitiamo l’amministrazione comunale a mettere al primo posto il benessere delle famiglie agrigentine e la tutela dell’ambiente, dimostrando con i fatti il proprio impegno a favore della comunità,” ha dichiarato Giuseppe Di Rosa, Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali. “Questa decisione è un grave errore che deve essere corretto al più presto.”

La speranza è che il Comune riconsideri la sua posizione e ripristini un servizio fondamentale in un periodo di così grande necessità.

AGGIORNAMENTO ALLE ORE 11,00 DI OGGI RIAPERTA LA CASETTA DELL’ACQUA

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