Il cimitero di Piano Gatta, ad Agrigento, continua a essere un problema irrisolto, con decisioni amministrative che sembrano non avere alcuna giustificazione logica, ma che rendono sempre più complicata la vita dei cittadini. Un nostro lettore, con un amaro sfogo, ha denunciato ciò che ormai è sotto gli occhi di tutti: orari di apertura assurdi e discriminatori che costringono le famiglie a fare i conti con limitazioni inaccettabili per poter visitare i propri defunti.

Le parole di un cittadino esasperato

Abbiamo cari defunti di serie A e di serie B? Ancora dobbiamo controllare il cartello per poter andare a trovare i nostri cari al cimitero di Piano Gatta? Io lo trovo vergognoso, irrispettoso e non continuo. Spero che questo messaggio lo legga qualcuno che, come me, vuole semplicemente poter andare al cimitero senza giorni prestabiliti.” Questo è lo sfogo di un cittadino, che ha voluto portare all’attenzione pubblica la situazione paradossale e umiliante che si sta vivendo ad Agrigento.

Orari restrittivi: una strategia per giustificare l’esternalizzazione?

Il cartello esposto all’ingresso del cimitero di Piano Gatta elenca orari che rendono difficile e quasi impossibile per molti utenti accedere al camposanto. I giorni di chiusura, le fasce orarie limitate e le ulteriori restrizioni natalizie sono solo l’ultima goccia di un problema che Report Sicilia aveva già denunciato pochi giorni fa (qui il link: Agrigento e la crisi del cimitero di Piano Gatta).

Come già evidenziato, questa situazione sembra essere frutto di una strategia ben precisa: rendere impossibile la gestione e la fruizione del cimitero, al punto da giustificare l’esternalizzazione del servizio attraverso un project financing.

L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Miccichè ha deliberato a favore di un’operazione che, secondo molti, appare comoda e conveniente per altri motivi, ma non certo per il benessere dei cittadini.

Il project financing: a chi conviene davvero?

Esternalizzare il cimitero significa affidare la gestione a privati, con tutto ciò che ne consegue:

  • Aumento dei costi per i cittadini, che si ritroveranno a pagare tariffe più alte per servizi cimiteriali essenziali.
  • Privatizzazione di uno spazio che dovrebbe essere pubblico e accessibile a tutti, senza distinzione.
  • Giustificazione artificiosa di una scelta già presa, aggravando volutamente l’inefficienza attuale.

L’indignazione dei cittadini

I cittadini agrigentini sono esasperati. Non è accettabile che, in una città come Agrigento, si debba controllare un cartello per poter portare un fiore o una preghiera ai propri cari. Orari assurdi, mancanza di programmazione e degrado crescente sembrano essere gli strumenti utilizzati per spingere verso una privatizzazione che appare sempre più inevitabile.

Il Codacons e Report Sicilia denunciano

Già da tempo il Codacons e Report Sicilia denunciano questa situazione, mettendo in luce come l’amministrazione stia portando avanti un’operazione che ha tutta l’aria di essere premeditata. I cittadini hanno diritto a risposte:

  1. Perché si continua a limitare l’accesso al cimitero di Piano Gatta?
  2. Quali sono i reali interessi dietro il project financing?
  3. Perché si rendono volutamente inefficaci i servizi cimiteriali pubblici?

Conclusioni

Le festività natalizie dovrebbero essere un momento di raccoglimento e serenità, ma ad Agrigento diventano motivo di frustrazione e rabbia per chi vuole semplicemente visitare i propri cari al cimitero. L’amministrazione comunale deve chiarire le sue intenzioni e soprattutto rispettare i diritti dei cittadini, che meritano servizi funzionanti e accessibili, non un sistema creato ad arte per favorire altri interessi.

Report Sicilia continuerà a monitorare la situazione e a dare voce ai cittadini, affinché questa vicenda non cada nel silenzio e nell’indifferenza.

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