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Il Presidente della Regione Siciliana, Schifani, lo aveva velatamente annunciato recentemente, una mossa senza precedenti riguardo alla gestione dei fondi destinati ad Agrigento, prossima Capitale Italiana della Cultura nel 2025. Questa decisione ha generato discussioni e polemiche all’interno della comunità locale, sollevando interrogativi riguardo alla reale autonomia del Comune e alla possibilità di un controllo politico sull’organizzazione degli eventi.
L’iniziativa, volta a garantire un uso trasparente e responsabile dei fondi pubblici, ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni accolgono con favore il tentativo di assicurare la corretta gestione delle risorse, altri sollevano dubbi riguardo alla recente centralizzazione del potere decisionale.
Il decreto emanato lo scorso 6 marzo ha istituito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti della Regione, del Comune di Agrigento e della Fondazione Agrigento 2025, con il compito di supervisionare l’utilizzo dei fondi e garantire il rispetto delle procedure amministrative. Questo gruppo avrà un ruolo chiave nel monitorare l’attuazione delle iniziative previste e nel garantire che gli impegni presi dal Comune nel bilancio per il programma di partecipazione a Città Italiana della Cultura siano rispettati.
Secondo quanto stabilito nel provvedimento, il Comune ha il compito di presentare entro 30 giorni un programma dettagliato delle iniziative pianificate, sottoposto poi a valutazione da parte del Dipartimento regionale dei Beni Culturali. Le spese ammissibili includono una vasta gamma di attività legate agli eventi culturali, dalla promozione alla logistica e alla sicurezza.
Tuttavia, la decisione della Regione di assumere un ruolo predominante nella gestione dei fondi ha sollevato interrogativi riguardo alla reale autonomia del Comune e alla possibilità di un controllo politico sull’organizzazione degli eventi. In un clima già teso tra le forze politiche locali, l’azione della Regione rischia di acuire ulteriormente le divisioni e alimentare le polemiche.
Queste disposizioni, sebbene mirino a garantire una corretta gestione dei fondi e a promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, pongono una sfida significativa per il Comune di Agrigento nel rispettare gli impegni presi e nell’organizzare con successo gli eventi previstiGC_187_2022 progetto e business plan PAGINA 51 E 52. Resta da vedere come questa nuova dinamica influenzerà l’organizzazione e il successo di Agrigento come Capitale Italiana della Cultura nel 2025.