Quando la «candidatura ineccepibile» diventa prisma critico
Il 15 novembre 2025, il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, rivendica in modo netto: «La nostra candidatura a Capitale della Cultura era ineccepibile, quel titolo ci è stato rubato». In queste parole riecheggiano – in modo imbarazzante – anche le promesse lanciate da Agrigento in vista del 2025 che oggi si scoprono fragili.
L’ombra del confronto
Mentre Asti piange la mancata vittoria e lancia accuse di ingiustizia, Agrigento può essere vista come esempio paradigmatico di ciò che accade quando la vittoria arriva senza che vengano rispettati i presupposti concreti.
Nell’articolo pubblicato da Report Sicilia il 21 aprile 2025, intitolato «Agrigento Capitale della Cultura 2025: il grande bluff smascherato al Teatro Pirandello», si denunciava come la conferenza stampa tenuta nel foyer del Teatro Pirandello abbia letteralmente “smontato” il progetto agrigentino: pochi dei programmi del dossier vinti erano stati avviati; le responsabilità venivano aggirate; il consiglio d’amministrazione della Fondazione non cambiava. Report Sicilia.it
Nella logica del racconto di Asti, “ci è stato rubato un titolo” — ma nel caso di Agrigento quel titolo è diventato un obbligo non onorato, con la città che rischia di restare spettatrice più che protagonista.
Le responsabilità agrigentine
Nel dossier agrigentino venivano promesse rigenerazione urbana, incremento del turismo, eventi culturali di portata nazionale. Nell’articolo del 21 aprile si sottolineava come:
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la presidente della Fondazione, Maria Teresa Cucinotta, ammettesse «Quando sono arrivata non c’era nulla». Report Sicilia.it
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il CdA della Fondazione fosse identico a quello precedente, senza alcuna assunzione di responsabilità. Report Sicilia.it
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i dati turistici fossero in realtà peggiori rispetto alle attese (+60% promessi vs –40% reale da gennaio ad aprile 2025). Report Sicilia.it
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progetti dagli importi rilevanti fossero affidati a operatori esterni poco radicati sul territorio, escludendo l’artigianato culturale locale. Report Sicilia.it
Cosa ci dice la dichiarazione di Asti
La rivendicazione di Asti ci offre un’utile lente di lettura:
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Se Asti sostiene di aver avuto un progetto credibile e non aver vinto, la domanda per Agrigento è: vinto cosa, con che basi, e con quali risultati reali?
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Se la narrazione può fare la differenza nella selezione, allora Agrigento ha vinto per la forza narrativa – ma non ha mai stato in grado di trasformarla in realtà.
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Se la città vincente non realizza, la vittoria rischia di essere un boomerang: mette in mostra ritardi, inefficienze, e lascia sotto osservazione la politica locale.
Perché questo è un richiamo urgente per Agrigento
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Il titolo di Capitale della Cultura non è un premio fine a sé stesso: è una responsabilità pubblica, un impegno verso la città, il territorio, la comunità.
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Nell’articolo di aprile abbiamo parlato di “truffa alle altre città candidate” perché è ingiusto che il titolo venga assegnato e poi non onorato. Report Sicilia.it
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Le dichiarazioni attuali (di Asti) mostrano che anche le città che non vincono possono avere una coerenza maggiore se al dossier segue una reale progettualità. Agrigento – tuttavia – ha vinto e non ha ancora fornito proof concrete.
Le domande che restano aperte (e che vanno rilanciate)
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Qual è lo stato attuale reale delle opere previste nel dossier Agrigento 2025? Quali sono avviate, quali completate, quali affondate nel limbo?
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Chi dovrà rendere conto politicamente e civilmente di quanto NON è stato fatto? Il sindaco Francesco Miccichè, la Fondazione, i dirigenti?
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Qual è il bilancio concreto a oggi per la comunità agrigentina: nuova occupazione, flussi turistici, infrastrutture pubbliche, partecipazione culturale attiva?
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Quali misure di trasparenza e controllo sono state attivate per evitare che la vicenda Agrigento diventi “vincita senza effetto”?
La rivendicazione di Asti si trasforma — per Agrigento — in un monito: non basta vincere un titolo, bisogna realizzarlo. E l’articolo del 21 aprile 2025 di Report Sicilia aveva già smascherato come, per Agrigento, il progetto fosse diventato “bluff” alla luce della conferenza stampa al Teatro Pirandello.
Adesso è il momento della verifica: per la città, per i cittadini, per la politica locale. Il titolo di Capitale della Cultura può essere una grande opportunità… o una grande illusione. Quale sarà il futuro di Agrigento?

