Continua a crescere il malcontento tra i cittadini di Agrigento per la gestione della crisi idrica da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Miccichè. Il Codacons, attraverso il Dipartimento Trasparenza Enti Locali, ha espresso con fermezza il proprio dissenso, puntando il dito contro quella che definisce una risposta tardiva e inadeguata ad un problema che da mesi affligge la città.

Nonostante lo stato di emergenza idrica sia stato ufficialmente riconosciuto con un decreto il 6 maggio scorso, solo ora l’amministrazione comunale sembra cominciare ad intraprendere alcune iniziative, come la ricerca di nuovi pozzi e la riparazione delle perdite nella rete idrica. Tuttavia, per il Codacons, queste azioni giungono con estremo ritardo e solo in risposta alla crescente pressione pubblica, culminata nell’annuncio di un SIT-IN a oltranza davanti al Palazzo di Città.

“Il sindaco Miccichè continua a dimostrare l’inadeguatezza della sua amministrazione in un momento estremamente critico per Agrigento”, ha dichiarato Giuseppe Di Rosa, Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali del Codacons. “Agrigento non può più permettersi di attendere. Servono misure urgenti e risolutive, come l’installazione immediata di dissalatori mobili, un’azione indispensabile per far fronte alla carenza d’acqua. Solo successivamente si potrà pensare a fonti alternative di approvvigionamento idrico.”

Secondo quanto denunciato dal Codacons, da maggio a oggi l’amministrazione comunale non ha intrapreso iniziative concrete per risolvere la crisi, una mancanza evidenziata anche dal dirigente della Protezione Civile, l’Ingegnere Cocina, e dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. La situazione è considerata inaccettabile, con il Codacons che accusa l’amministrazione di giocare con la dignità dei cittadini, che ora hanno tutto il diritto di mettere in discussione un’amministrazione ritenuta incapace di gestire l’emergenza.

Il Codacons ha inoltre annunciato che continuerà a monitorare da vicino la situazione e a denunciare ogni ulteriore inadempienza da parte delle autorità locali, per garantire che i diritti dei cittadini agrigentini siano finalmente rispettati.

Conclusioni

La crisi idrica ad Agrigento rappresenta un banco di prova cruciale per l’amministrazione comunale, che finora, secondo il Codacons, ha fallito nel fornire risposte adeguate e tempestive. Con i cittadini ormai allo stremo e la pressione crescente, resta da vedere se le nuove misure annunciate saranno sufficienti a risolvere una situazione che minaccia di sfuggire di mano. Il Codacons promette di non abbassare la guardia e di continuare la sua battaglia per i diritti degli utenti del servizio idrico integrato.

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