La “Sensibilizzazione Social” del 2024: Tra Promesse e Realtà

Nel 2024, il concetto di “sensibilizzazione social” è ormai un fatto sacrosanto. Ogni giorno, tramite i canali social, gli utenti vengono invitati a risparmiare le risorse idriche e a ripensare i loro usi, in linea con le pratiche che gli ambientalisti promuovono da oltre trent’anni e che l’Europa cerca di regolamentare da tempo immemore. Tuttavia, dietro le quinte, persistono domande cruciali e non ancora risolte riguardo alla gestione delle risorse idriche.

1. Il Finanziamento per la Rete Idrica: Chi, Come e Perché

Prima domanda: chi è responsabile della perdita del finanziamento per la rete idrica dopo due anni di “barzellette” tecniche, amministrative e politiche? La risposta, purtroppo, non è semplice. In un balletto di responsabilità tra enti locali, aziende fornitrici e amministrazioni centrali, il risultato è che i cittadini si ritrovano con una rete idrica obsoleta e inefficiente. Errori burocratici, incapacità gestionali e una visione miope dello sviluppo infrastrutturale hanno portato alla mancata realizzazione di progetti vitali per il risparmio idrico.

2. L’Installazione Obbligatoria dei Contatori: Chi, Come e Perché

Seconda domanda: chi ha deciso scientemente, da tre anni, di sospendere l’installazione obbligatoria dei contatori e quindi il servizio di misura su tutte le utenze gestite? L’installazione dei contatori è il primo vero strumento per monitorare e ridurre i consumi idrici. Eppure, decisioni politiche poco lungimiranti e pressioni da parte di gruppi di interesse hanno bloccato questo progresso. Nonostante le promesse, l’attuazione di una misura così fondamentale viene continuamente rinviata, lasciando l’Italia indietro rispetto agli standard europei.

3. Utenze Abusive e Irregolari: Chi, Come e Perché

Terza domanda: chi ha permesso che, nel 2024, non sia mai ripresa l’attività di individuazione delle utenze abusive e irregolari, consentendo a molti di avere tutta l’acqua desiderata a spese degli utenti regolari? Questa inazione risulta non solo ingiusta, ma anche disastrosa per il risparmio delle risorse idriche. Mentre la popolazione generale è chiamata a fare sacrifici, una parte significativa continua a usufruire di acqua gratuitamente e illegalmente, aggravando la dispersione e lo spreco di una risorsa vitale.

La Danza della Pioggia o la Danza della Responsabilità?

Mentre alcuni sembrano affidarsi alla speranza della pioggia, come se fosse una soluzione magica, è chiaro che la realtà richiede azioni concrete e responsabili. La danza della pioggia potrebbe sembrare più semplice e piacevole rispetto a una giornata lavorativa dedicata alla risoluzione di questi problemi, ma è una scelta che non possiamo più permetterci. Speriamo davvero che questa “sensibilizzazione social” riesca a smuovere le coscienze e a portare finalmente a un cambiamento tangibile.

L’acqua è una risorsa preziosa, e il 2024 deve essere l’anno in cui si abbandonano le scuse e si abbracciano le soluzioni. Le risposte a queste tre domande non possono più aspettare. È tempo di agire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *