Commissione seconda nel mirino: il caso Cirino scuote il Consiglio comunale di Agrigento

La lettera trasmessa dalla segretaria generale del Comune di Agrigento, Maria Concetta Floresta, ai presidenti delle commissioni consiliari ha aperto un fronte delicato sulla gestione interna delle attività consiliari. Una denuncia formale che punta il dito contro l’eccesso di sedute convocate da alcune commissioni, talvolta con partecipazione ridotta e senza riscontri concreti in termini di atti prodotti.

Al centro dell’attenzione – per frequenza di convocazioni e presenze – spicca la Commissione consiliare permanente II, che sembrerebbe essere tra le più attive, se non la più attiva in assoluto.

Commissione seconda: chi ne fa parte e di cosa si occupa

La Commissione consiliare permanente II è competente su tematiche chiave per la città:

  • Lavori pubblici
  • Urbanistica
  • Assetto del territorio
  • Viabilità
  • Traffico
  • Ambiente

Una commissione con deleghe fondamentali per la gestione dell’Ente e per le politiche di sviluppo. Attualmente ne fanno parte:

  • La Felice Giuseppe – Presidente
  • Valentina Cirino – Vicepresidente
  • Contino Flavia Maria – Componente
  • Burgio Sergio – Componente

È proprio da qui che, secondo la ricognizione ufficiosa della segreteria generale, emergerebbe un numero anomalo di sedute settimanali, talvolta convocate anche senza una reale utilità pubblica e con scarso impatto deliberativo.

Il caso Cirino: assente da scuola ma presente in commissione?

A far discutere è in particolare la posizione della consigliera Valentina Cirino, insegnante di ruolo nella scuola pubblica, nominata assessore in pectore della Giunta Miccichè.

Secondo quanto emerso da più fonti interne al Comune e al mondo scolastico, la Cirino avrebbe usufruito sistematicamente dei permessi per attività politica, previsti dalla normativa vigente, senza però svolgere attività didattica nelle sedi scolastiche di destinazione.

In particolare:

  • Durante l’anno scolastico 2023/2024, la consigliera risulterebbe assegnata ad un istituto scolastico a Lampedusa, ma non avrebbe mai preso servizio sull’isola;
  • Per l’anno scolastico in corso 2024/2025, la sua destinazione sarebbe a Marsala, ma anche in questo caso non risulterebbero presenze a scuola, mentre la sua attività politica all’interno della seconda commissione è risultata intensa e continuativa.

Una situazione che, se confermata, configurerebbe un uso distorto del permesso politico: non come strumento per conciliare i ruoli, ma come mezzo per non svolgere l’attività lavorativa.

Assessore nonostante tutto: premio o paradosso?

Proprio nel momento in cui la segretaria generale invita il Consiglio comunale a valutare l’opportunità e la frequenza delle convocazioni, la consigliera Cirino – che emerge come una delle più presenti in commissione e contemporaneamente più assente a scuola – viene promossa ad assessore.

Un fatto che solleva legittimi interrogativi:

  • È questa la meritocrazia che l’amministrazione vuole rappresentare?
  • È stato verificato il corretto utilizzo dei permessi scolastici?
  • L’Ufficio scolastico regionale e il Ministero dell’Istruzione sono stati informati?

Serve chiarezza

Questa vicenda impone una riflessione seria, non solo sul piano politico, ma anche sulle responsabilità amministrative e sull’uso delle risorse pubbliche, in termini di permessi, gettoni e incarichi.

Il rischio è che l’attività politica locale, anziché rappresentare un servizio per la città, si trasformi in uno strumento di convenienza personale, con scarsa attenzione alle conseguenze etiche, professionali e istituzionali.

L’Amministrazione e il Consiglio comunale, alla luce della lettera della segretaria generale e dei fatti noti o in corso di accertamento, hanno il dovere di fare chiarezza. I cittadini di Agrigento meritano trasparenza, legalità e coerenza, specialmente da chi è chiamato a governare.

Report Sicilia continuerà a seguire con attenzione tutti gli sviluppi della vicenda.

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