Agrigento, il Comune contesta il pagamento: opposizione a decreto ingiuntivo per servizi ai disabili psichici
AGRIGENTO – Nuovo atto giudiziario che coinvolge il Comune di Agrigento. Con Determina Sindacale n. 62 del 28 maggio 2025, il sindaco Francesco Miccichè ha approvato la proposta del Settore Affari Generali per l’opposizione al decreto ingiuntivo n. 357/2025 emesso dal Tribunale di Agrigento. Il decreto, notificato all’ente l’8 maggio scorso, imponeva il pagamento di alcune fatture in favore di una struttura che avrebbe prestato servizi assistenziali per disabili psichici nel corso dell’anno 2019.
Secondo quanto riportato nella documentazione ufficiale, l’amministrazione comunale – tramite l’Avv. Rita Salvago, già funzionario specialista avvocato del Settore I – ha deciso di procedere con l’azione di opposizione. Il legale era già stato incaricato informalmente e ha chiesto l’adozione del provvedimento formale per rappresentare e difendere il Comune nel relativo contenzioso.
Una decisione che solleva interrogativi
Il decreto ingiuntivo riguarda fatture emesse per servizi resi nel 2019, ovvero sei anni fa, facendo emergere ancora una volta le criticità nei rapporti tra il Comune e le strutture che si occupano dell’accoglienza e dell’assistenza dei soggetti più fragili. Non è chiaro se il Comune non abbia mai riconosciuto formalmente i servizi prestati o se vi siano state irregolarità nella gestione dei contratti.
La determina sottolinea che l’azione legale non comporta alcun riflesso diretto o indiretto sulla situazione economico-finanziaria o patrimoniale dell’Ente, ma non entra nel merito della fondatezza del credito vantato dalla parte ricorrente.
Una città che non tutela i più deboli?
Il fatto che si debba arrivare a un contenzioso per servizi prestati in favore di disabili psichici mette in luce un sistema amministrativo farraginoso e potenzialmente inadeguato. In un momento storico in cui la città è al centro dell’attenzione nazionale per via del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025, la gestione delle politiche sociali – e in particolare della disabilità – sembra ancora una volta essere relegata a questioni legali, piuttosto che a un’efficace azione politica e amministrativa.
Mentre si moltiplicano gli eventi culturali e le manifestazioni pubblicitarie, le vere emergenze – quelle legate ai diritti fondamentali delle persone – finiscono puntualmente in tribunale.