UIL FPL denuncia l’inerzia del Comune di Agrigento sulla costituzione del fondo risorse decentrate 2025: ignorata la nuova norma statale, mentre il personale resta abbandonato e sottopagato.

Ancora una volta Agrigento perde l’occasione di essere guida e modello per gli altri comuni della provincia, rimanendo impantanata in prassi vecchie, logiche superate e scelte conservative che non tengono conto delle evoluzioni normative e dei bisogni reali del personale.

È quanto denuncia in una nota la UIL FPL attraverso il rappresentante sindacale aziendale Giovanni Lattuca e il rappresentante territoriale Mario Quagliata, detto Antonio, all’indomani della riunione tenutasi l’8 luglio tra l’Amministrazione comunale e la nuova RSU per discutere la costituzione del fondo risorse decentrate per l’anno 2025.

“L’Amministrazione, rappresentata dal dott. Mantione (delegazione trattante di parte pubblica), insieme all’avv. Insalaco e alla Segretaria generale dott.ssa Floresta, ha riproposto lo stesso schema del dicembre 2023, ignorando del tutto la novità introdotta dal D.L. 25/2025” – si legge nella nota.

Infatti, l’art. 14-bis del decreto prevede che, a decorrere dal 2025, comuni e altri enti locali possano incrementare il fondo delle risorse decentrate fino al 48% della spesa per gli stipendi del personale in servizio nel 2023. Una norma pensata per contrastare lo svuotamento degli enti locali a favore di altre amministrazioni statali e per armonizzare i trattamenti economici del personale.

Ma il Comune di Agrigento ha ignorato questa opportunità, dimostrando – secondo la UIL – incapacità politica e gestionale.

Cinque anni di immobilismo

La denuncia è ancora più dura se si considerano i dati interni contenuti nel documento:
tra il 2018 e il 2023 il Comune ha perso 167 dipendenti e, pur avendo una “notevole capacità assunzionale”, non ha attivato reali politiche di sviluppo del personale. Nessuna progressione verticale o orizzontale, nessuna formazione. Solo piani occupazionali rimasti sulla carta e nulla osta concessi per trasferimenti altrove, senza una reale analisi dei bisogni interni dell’ente.

“Si è verificata una vera e propria fuga dal Comune, assecondata da decisioni amministrative” – scrivono i sindacalisti – “il personale rimasto è stato lasciato solo a colmare i vuoti, senza formazione né strumenti”.

Secondo la UIL FPL, la norma nazionale era una risposta concreta a una richiesta dell’ANCI per frenare lo svuotamento dei Comuni, ma Agrigento ha deciso di ignorarla, rifugiandosi in un “conservativo quanto miope adempimento”.

Richiesta di trasparenza e responsabilità politica

I rappresentanti sindacali chiedono ora che vengano resi noti i dati di bilancio relativi agli stipendi tabellari del 2023 e che la giunta chiarisca con un atto politico le proprie reali intenzioni in materia di personale.

“Si vuole davvero intervenire per l’adeguamento degli stipendi?”, chiedono Lattuca e Quagliata, “oppure si continuerà a ignorare i diritti dei dipendenti comunali, già penalizzati dalla mancanza di rinnovo del contratto collettivo nazionale?”

In gioco non c’è solo il futuro lavorativo dei dipendenti comunali, ma la capacità del Comune di funzionare, offrire servizi, mantenere competenze e, in ultima analisi, garantire dignità a chi ogni giorno regge – tra mille difficoltà – la macchina amministrativa.

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