Un Consiglio comunale che non si riesce ad aprire: questo il triste epilogo della seduta di ieri sera, quando in entrambi gli appelli sono risultati presenti solo 11 consiglieri su 24, insufficienti per dichiarare valida l’adunanza.
La legge prevede infatti che siano necessari almeno 13 consiglieri per dare avvio ai lavori, ma l’ennesima dimostrazione di disinteresse e incapacità amministrativa ha segnato ancora una volta l’operato di quella che è, senza dubbio, la peggiore amministrazione degli ultimi cinquant’anni, se non della storia di Agrigento.
I numeri della vergogna
Nel primo appello erano presenti i consiglieri: Sollano, Gramaglia, Cacciatore, Civilità, Settembrino, Piparo, Contino, La Felice, Cirino, Costanza e Burgio.
Assenti invece Firetto, Vullo, Spataro, Nobile, Amato, Fontana, Alfano, Vaccarello, Alongi, Vitellaro, Brucculeri, Bongiovì e Zicari.
Nel secondo appello erano presenti: Vullo, Sollano, Gramaglia, Cacciatore, Civilità, Settembrino, Piparo, Contino, Cirino, Costanza e Burgio.
Assenti: Firetto, Spataro, Nobile, Amato, Fontana, Alfano, Vaccarello, Alongi, La Felice, Vitellaro, Brucculeri, Bongiovì e Zicari.
Gli assenti continuano ad essere la maggioranza, segno evidente della mancanza di una maggioranza solida e di una visione politica unitaria all’interno della stessa.
È evidente, inoltre, che gli unici presenti sono coloro che compongono la maggioranza in giunta e che hanno incarichi di sottogoverno alle dipendenze dei gruppi MPA, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Questa sera si riprova: quorum ridotto
Dal momento che l’adunanza di questa sera è una seduta in prosecuzione, il regolamento prevede che il numero minimo di consiglieri per dichiararla valida si riduca a 10. Questo significa che, salvo ulteriori colpi di scena, almeno una parte dei punti all’ordine del giorno potrà essere portata al voto, evitando il completo blocco dell’attività amministrativa.
Diritto di cronaca: nessuno ci fermerà
Non è solo la politica a fare brutta figura, ma anche chi cerca di ostacolare il diritto di informazione. Ricordiamo che le testate giornalistiche hanno diritto di cronaca, il che include la possibilità di trasmettere immagini in diretta, scattare foto e realizzare video nel rispetto dei limiti normativi: ogni ripresa non può superare i 3 minuti.
Noi continueremo a fare il nostro lavoro, garantendo ai cittadini la trasparenza che l’amministrazione comunale sembra voler negare. Anche questa sera saremo presenti, pronti a documentare gli sviluppi di un Consiglio comunale sempre più distante dalle reali necessità della città e dei suoi abitanti. Se qualcuno tenterà ancora di impedirci di esercitare il nostro diritto di cronaca, sappia che non arretreremo di un millimetro.