Il 62° Convegno Pirandelliano si allontana ancora da Agrigento: Comune e Fondazione assenti anche nel 2025

Anche nel 2025, anno in cui Agrigento è Capitale Italiana della Cultura, il Convegno Internazionale di Studi Pirandelliani non troverà piena ospitalità nella sua città natale. Una scelta obbligata, che ha il sapore amaro di un’occasione persa e, soprattutto, di un impegno tradito da parte dell’amministrazione comunale.

Dal 2 al 5 dicembre 2025, studenti provenienti da scuole di tutta Italia, insieme a docenti e studiosi internazionali, si confronteranno sul tema:
“Ricordando Marta Abba, primattrice del Teatro d’Arte e i suoi successi nelle stagioni 1925/28”.

Eppure, nonostante la centralità del tema e il valore dell’iniziativa, il cuore del convegno si terrà a Palermo. Solo la giornata conclusiva sarà ospitata al Palacongressi di Agrigento.

Il Comune di Agrigento diserta: il convegno ignorato per il quinto anno

Il Centro Nazionale di Studi Pirandelliani (CNSP), organizzatore dell’evento da oltre sei decenni, punta il dito contro l’Amministrazione comunale e la Fondazione Agrigento Capitale della Cultura 2025, colpevoli di non aver onorato per il quinto anno consecutivo gli impegni assunti.

“Il nostro Convegno – si legge nella nota ufficiale del Centro – è stato ignorato sia nella fase progettuale del dossier di candidatura a Capitale della Cultura, sia in quella programmatica e realizzativa.”

In controtendenza, invece, si è mosso il Parco Archeologico della Valle dei Templi, guidato dall’architetto Roberto Sciarratta, che ha istituzionalizzato il Convegno riconoscendone l’alto valore culturale e garantendone il supporto.

Logistica e strutture alberghiere: il pretesto della mancata accoglienza

Il motivo ufficiale del mancato svolgimento integrale del Convegno ad Agrigento è di natura logistica e ricettiva. Due strutture alberghiere – una delle quali sottoposta ad amministrazione giudiziaria – non hanno rispettato gli accordi di massima presi, rendendo impossibile l’accoglienza dell’intero evento nella città dei Templi.

Ma per il Centro Studi, il vero nodo resta l’assenza politica e istituzionale dell’amministrazione cittadina, che non ha fatto nulla per garantire continuità e centralità a un evento di rilevanza internazionale, nel nome del suo più illustre concittadino: Luigi Pirandello.

Il ritorno nel 2026? Solo grazie al Parco

Il Centro Nazionale di Studi Pirandelliani e l’Ente Parco hanno già annunciato che, grazie alla recente istituzionalizzazione, lavoreranno fin da subito per riportare integralmente il Convegno ad Agrigento nel 2026.

Un obiettivo che, per essere realmente raggiunto, richiederà però un cambio di passo da parte delle istituzioni locali, oggi assenti, disinteressate e colpevoli di una dimenticanza che suona come un affronto alla storia culturale della città.

Report Sicilia seguirà con attenzione l’evolversi della vicenda, nella speranza che il 2026 possa segnare un ritorno non solo fisico, ma anche civico e culturale, del Convegno Pirandelliano nella sua vera casa: Agrigento.

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