Durante il Consiglio Comunale dedicato alla variante urbanistica per la costruzione di un asilo nella zona della ex Villa del Sole, l’assessore Principato ha descritto “II progetto prevede una realizzazione intanto di una struttura snella, prefabbricata in legno, in modo tale da adeguarsi diciamo a quelle che sono le caratteristiche ambientali e i requisiti che oggi sono richiesti dal punto di vista della qualità dell’abitare, e anche di chi vivrà questi posti, e quindi è spinto a delle riqualificazioni anche dal punto di vista termici e temporale, quindi oltre per la funzione di asilo, ma avrà anche la funzione di svolgimento del coinvolgimento di famiglie all’interno di quell’area e quindi avrà una funzione ovviamente di asilo durante le ore diurne, ma poi verrà sfruttato in alcune zone, dove ci sono già delle aree, ecco perché parlo di riqualificazione dell’intera area, anche per azioni ludiche e sociali, e quindi di interventi che vengono fatti. Ci sono, ovviamente, delle zone, noi abbiamo visto già un pochettino il progetto, dove ci sono anche all’interno dei percorsi colorati, con delle colorazioni che portano a delle aule che sono destinate a seconda delle fasce di età a una dislocazione, cioè è bello oltre che a vedersi, quindi dal punto di vista estetico, è bello anche a viverlo, diciamo è dedicato effettivamente all’asilo, ma è un centro polifunzionale aperto a tutti, e quindi quella è l’idea di riqualificazione anche della villa.” integrata nel contesto ambientale e funzionale non solo come asilo, ma anche come centro polifunzionale per le famiglie e la comunità.
Tuttavia, quanto dichiarato dall’assessore sembra non tener conto della realtà normativa e paesaggistica dell’area in questione. La zona della Villa del Sole, infatti, ricade sotto la protezione dell’articolo 136 lettere b e d del Decreto Legislativo 42/04, vincolata dal Decreto Ministeriale del 12 giugno 1957 e ulteriormente tutelata dal Piano Paesaggistico P.L. 28 Akragas.
Questi vincoli paesaggistici impongono limiti stringenti a nuove costruzioni e interventi strutturali. Tra le prescrizioni, infatti, vi sono il contenimento di nuove edificazioni, la salvaguardia del rapporto tra edificato e morfologia del luogo, la valorizzazione del patrimonio architettonico esistente e la tutela delle fasce alberate lungo le sedi viarie. Si tratta di un’area di straordinario valore paesaggistico e storico, tanto che il decreto del 1957 fu il primo provvedimento di tutela per l’incomparabile vista sulla Valle dei Templi.
L’assessore Principato, nel presentare il progetto, ha omesso completamente di citare tali vincoli, parlando di un progetto di riqualificazione che sembra violare apertamente le norme di tutela in vigore. Questo solleva gravi interrogativi: si tratta di una mancanza di conoscenza del progetto da parte dell’assessore, o c’è stata una deliberata volontà di nascondere la verità ai cittadini?
Il vincolo imposto su quest’area non è un mero dettaglio tecnico, ma una protezione fondamentale per salvaguardare uno dei panorami più importanti e preziosi della città di Agrigento. Costruire un asilo prefabbricato in una zona così delicata non solo comprometterebbe il paesaggio, ma rappresenterebbe una palese violazione delle normative vigenti.
Sarà interessante osservare come l’amministrazione comunale intenderà giustificare questo progetto e in che modo risponderà alle legittime preoccupazioni della cittadinanza e degli organi di tutela del patrimonio. La domanda rimane: l’assessore Principato era realmente all’oscuro di tutto questo o ha mentito sapendo di mentire?