La notizia vista da Sergio Criminisi: il giornalista libero corre sopra l’omertà

Nella nuova vignetta per la rubrica “La Notizia vista da Sergio Criminisi”, l’artista agrigentino torna a riflettere – con la sua inconfondibile ironia visiva – sul mondo dell’informazione.

Un’immagine potente e simbolica: un giornalista con taccuino, microfono e fotocamera si lancia di corsa, con uno slancio atletico che lo porta a saltare un ostacolo invisibile. Dietro di lui, altri “colleghi” arrancano, appesantiti da fardelli simbolici: bustarelle, adulazione, convenienze, bugie.

Il pensiero di Criminisi: il vero giornalista è leggero, libero e veloce

A spiegare l’essenza del disegno è lo stesso Sergio Criminisi, che così descrive la scena:

“Il vero e capace giornalista si precipita a tutta velocità sulla notizia. Più veloce di tutti, poiché privo del peso del servilismo, del lecchinaggio, della falsità a favore di chi governa. Leggero e scattante, riesce a saltare e ad elevarsi al di sopra dell’invisibile muro/ostacolo dell’omertà e della rassegnazione del popolo.”

Una dichiarazione che, come sempre accade nei lavori di Criminisi, va ben oltre il disegno. È una presa di posizione, una denuncia sociale e civile sul ruolo cruciale che dovrebbe avere l’informazione nella società: raccontare i fatti con onestà e libertà, senza timori e senza padroni.

Il peso dell’omertà e della rassegnazione

Nel tratto deciso e nell’espressione entusiasta del giornalista protagonista, si legge la determinazione di chi non si lascia fermare. Il vero giornalista – secondo Criminisi – è colui che non si piega alla propaganda, che non ha paura di disturbare i potenti e che sceglie di servire solo la verità e i cittadini.

L’ostacolo che salta non è fisico, ma profondamente culturale: è l’omertà, la complicità silenziosa, la rassegnazione diffusa di un popolo che troppo spesso rinuncia a pretendere trasparenza, verità e giustizia.

Una lezione per chi fa informazione (e per chi la legge)

Questa vignetta è anche un invito alla riflessione, sia per i giornalisti che per i lettori:

  • Ai primi, di non scendere mai a compromessi con il potere;

  • Ai secondi, di pretendere informazione vera, non confezionata o manipolata.

Sergio Criminisi, con pochi tratti e un messaggio incisivo, lancia un grido d’allarme e, al tempo stesso, una dichiarazione di fiducia: la verità, se cercata con coraggio e indipendenza, può ancora arrivare prima di tutto e di tutti.

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