Piazza Vincenzo Savatteri Castelli è il simbolo, l’immagine, la manifestazione plastica della straordinaria capacità di adattamento degli agrigentini, rispetto all’atavica crisi idrica che attanaglia da sempre la città dei Templi. Con una straordinaria opera, frutto di artigianale ingegneri a “idromeccanica” gli inquilini di una palazzina della zona di Fontanelle riescono ad approvvigionare i propri recipienti.
Altissima ingegneria …



Grazie alla posa a terra della cisterna metallica, un tempo in dotazione – appunto – a un’autobotte di quelle che girano nelle nostre città assetate, i residenti di questo condominio di otto piani riescono a non avvertire oltre misura la sete, derivante dai turni spesso lunghissimi nella distribuzione idrica nel popoloso quartiere. L’acqua contenuta nella cisterna, attraverso un potente “motorino”, viene immessa in un lunghissimo tubo di gomma che raggiunge la parte più alta dello stabile dove – verosimilmente – consente all’acqua di confluire nelle vasche di raccolta. La cisterna pare non essere allacciata alla rete idrica pubblica. Arriva dunque da questa piazza di Fontanelle l’ennesima prova di come ad Agrigento la sete si combatte con i metodi più vari e anche tecnologicamente affascinanti, sfidando perfino la forza di gravità, riuscendo a “sparare” l’acqua fin a un ottavo piano, con un semplice tubo di gomma, allacciato a un motore che necessita ovviamente della manutenzione del caso. Ma pur di potersi lavare, ad Agrigento non ci si risparmia in ingegno.

