“CHIAMATE L’ESERCITO MA DATECI L’ACQUA” grida il CODACONS

Più di TRE mesi sono trascorsi da quando il sindaco Franco Miccichè ha minacciato di rinunciare al titolo di Città Italiana della Cultura 2025(salvo poi dichiarare che era stata una frase detta in un momento d’ira), ma i cittadini ancora aspettano soluzioni concrete per la crisi idrica che affligge la provincia. L’Osservatorio Agrigentino Diritti degli Utenti del Servizio Idrico Integrato, tramite una nota stampa, denuncia l’inerzia del sindaco e dell’amministrazione comunale.

Una Situazione Critica
La crisi idrica ha raggiunto livelli allarmanti con turnazioni di distribuzione che superano la settimana in alcuni comuni della provincia. La responsabilità è attribuita sia alla vetustà delle reti idriche che all’incapacità tecnica del gestore AICA di ottimizzare le risorse, con un debito verso Siciliacque di circa 20 milioni di euro.

La Soluzione della Nave Dissalatrice
L’Osservatorio propone una soluzione innovativa: l’uso di una nave dissalatrice posizionata sul mare di San Leone e collegata alla condotta idrica della città. Questa misura potrebbe garantire l’approvvigionamento idrico in tempi brevi, risolvendo uno dei problemi più critici per la comunità.

Fondi Governativi e Mancanza di Trasparenza
Nonostante i 7 milioni di euro assegnati dal governo ad Agrigento, i cittadini non hanno visto proposte urgenti e concrete per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico. La gestione pubblica del servizio idrico, sperata da molti, si è rivelata inefficiente e costosa e letteralmente un fallimento.

Appello ai Sindaci e all’Amministrazione
L’Osservatorio fa appello ai sindaci della provincia e all’amministrazione comunale affinché informino i cittadini delle reali motivazioni della crisi e delle misure in atto per evitare gravi problematiche igienico-sanitarie. Il Consiglio di Amministrazione di AICA e l’Assessore regionale DI MAURO devono chiarire i tempi e le risorse per affrontare la problematica.

Conclusione
“CHIAMATE L’ESERCITO MA DATECI L’ACQUA” grida il CODACONS, mentre La comunità agrigentina attende con impazienza azioni concrete da parte del sindaco Miccichè e dell’amministrazione comunale. È fondamentale utilizzare al meglio i fondi assegnati e implementare soluzioni innovative, come la nave dissalatrice, per risolvere i problemi della città. Solo così Agrigento potrà sfruttare appieno il titolo di Città Italiana della Cultura e offrire un futuro migliore ai suoi cittadini.

 

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