Il Codacons, insieme all’Associazione Mani Libere, Sud Chiama Nord, Mareamico, Legambiente Circolo Rabat e Italia Viva, esprimono una profonda insoddisfazione per la gestione della crisi idrica che affligge Agrigento. Nonostante l’annuncio del via libera ministeriale per l’installazione di dissalatori, tra cui quello di Porto Empedocle, avvenuto lo scorso 12 settembre durante la cabina di regia presieduta dal vicepremier Matteo Salvini, la situazione per i cittadini agrigentini è peggiorata, con turni di approvvigionamento che raggiungono i 32 giorni.

“Non servono solo promesse di dissalatori mobili, serve efficienza e urgenza”, dichiarano congiuntamente i portavoce delle associazioni. “Abbiamo sospeso il nostro SIT-IN in segno di buona volontà, ma se non vedremo risultati immediati, siamo pronti a tornare a manifestare.”

Il sindaco di Agrigento, come responsabile della Protezione Civile, deve chiarire alla cittadinanza le ragioni del persistere di questa crisi, nonostante l’intervento del Governo nazionale e della Regione Sicilia, che hanno già messo a disposizione i finanziamenti per accelerare i lavori sui dissalatori. “L’amministrazione comunale, insieme alla deputazione regionale e nazionale, non può continuare a sventolare future vittorie senza affrontare l’emergenza che incombe oggi”, aggiungono le associazioni.

“Siamo stanchi di promesse vuote. Da aprile a settembre siamo stati lasciati senz’acqua e ancora non ci sono soluzioni concrete all’orizzonte. Basta con il silenzio dell’amministrazione, esigiamo azioni immediate per garantire il diritto all’acqua della popolazione.”

Le associazioni sono pronte a tornare in piazza, ribadendo la necessità di risposte rapide e concrete per porre fine a una crisi che si protrae da troppo tempo.

Basta promesse, vogliamo fatti.

#lacquaèvita

Associazioni:
Codacons – Mani Libere – Sud Chiama Nord – Mareamico – Legambiente Circolo Rabat – Italia Viva

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