La provincia di Agrigento sta affrontando una crisi idrica senza precedenti, con gravi ripercussioni sulla popolazione e sull’economia locale. L’Azienda Idrica Comuni Agrigentini (AICA), istituita per gestire il servizio idrico integrato, si trova in una situazione economica critica, aggravata da inefficienze amministrative e dalla mancanza di interventi strutturali da parte delle autorità competenti.
Le criticità segnalate dalla Consulta delle Associazioni di AICA
La Consulta delle Associazioni di AICA ha evidenziato dieci punti critici che richiedono interventi urgenti:
- Controllo sui Comuni salvaguardati: Otto comuni della provincia godono dello status di “salvaguardati” ai sensi dell’articolo 147 del Dlgs 152/2006, senza che sia stata verificata la sussistenza dei requisiti necessari, causando carenze idriche ed economiche per AICA.
- Consorzi Voltano e Tre Sorgenti: Questi consorzi operano in contrasto con le normative vigenti, ostacolando l’unificazione dell’ambito territoriale idrico, fondamentale per l’accesso ai fondi comunitari, in particolare al PNRR.
- Esclusione di Palma di Montechiaro e Camastra: Questi comuni, pur non avendo ottenuto la salvaguardia, rifiutano di aderire ad AICA, comportando ulteriori perdite economiche per il gestore.
- Utenze forfettarie: La mancata normalizzazione delle 23.000 utenze ancora forfettarie impedisce l’adozione di una tariffa unica d’ambito, essenziale per accedere ai finanziamenti europei.
- Mancanza di contrasto ai furti d’acqua: AICA non ha attivato adeguate misure per individuare utenti abusivi, contribuendo al prolungamento della crisi idrica.
- Ricerca di nuove risorse idriche: Non è stata fatta chiarezza sull’esito delle attività di ricerca dei pozzi e sull’effettiva disponibilità di risorse idriche aggiuntive, lasciando gli utenti senza vantaggi concreti.
- Recupero crediti: È necessaria una riscossione immediata dei crediti nei confronti dei comuni soci, che ammontano a 9 milioni di euro, oltre a maggiore trasparenza sui debiti dei comuni verso AICA.
- Trasparenza amministrativa: Si rileva una carenza di trasparenza nella gestione del servizio idrico integrato, con scarsa comunicazione verso i cittadini.
- Manutenzione delle infrastrutture: Le reti idriche e gli impianti necessitano di interventi di ristrutturazione e adeguamento, nonostante siano previste in tariffa apposite voci pagate dai cittadini.
- Pianificazione strategica: Manca una programmazione efficace per affrontare le emergenze e garantire un servizio efficiente e continuo.
Interventi tardivi e inadeguati
Nonostante l’annuncio di finanziamenti, come i dieci milioni di euro stanziati dalla Regione Siciliana per il rifacimento della rete idrica di Agrigento, gli interventi tardano a concretizzarsi. I cittadini, dopo anni di immobilismo, attendono con scetticismo l’avvio effettivo dei cantieri, consapevoli che una soluzione definitiva a questa problematica infrastrutturale è ormai improrogabile.
Iniziative locali e richieste di intervento
Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, ha partecipato all’Assemblea dei Sindaci dell’AICA, convocata d’urgenza per discutere soluzioni alla grave crisi idrica. Miccichè ha sottolineato la necessità di interventi immediati, dichiarando la disponibilità a rinunciare al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025 se non si risolverà l’emergenza idrica.
Inoltre, è stato costituito un tavolo permanente per monitorare quotidianamente l’approvvigionamento idrico di Agrigento e della sua fascia costiera, con l’obiettivo di intervenire tempestivamente su ogni singola criticità, soprattutto nel settore turistico-alberghiero.
Conclusioni
La crisi idrica nella provincia di Agrigento è il risultato di anni di inefficienze amministrative, mancanza di programmazione e interventi tardivi. La popolazione continua a soffrire le conseguenze di una gestione inadeguata delle risorse idriche, mentre le autorità locali e regionali sembrano navigare nel buio, incapaci di fornire soluzioni concrete e tempestive. È urgente un cambio di rotta che preveda interventi strutturali, trasparenza amministrativa e una gestione efficiente delle risorse per garantire ai cittadini un servizio idrico adeguato e continuo.