Oggi pomeriggio, a Palermo, si terrà un incontro cruciale al quale parteciperanno il presidente della Regione Renato Schifani, la giunta comunale di Agrigento, il neo presidente della Fondazione Agrigento 2025 Maria Teresa Cucinotta e il direttore del Parco Archeologico Roberto Sciarratta.
L’ennesima convocazione regionale evidenzia, ancora una volta, la totale sfiducia di Palermo nei confronti dell’amministrazione comunale guidata da Franco Miccichè. Il presidente Schifani intende avere rassicurazioni non solo sulla piena operatività della Fondazione Agrigento 2025, ma soprattutto sull’applicazione del programma e sull’avvio di interventi infrastrutturali e sui servizi destinati ai cittadini e ai turisti.
Ma il punto centrale della questione è un altro: la Regione sta, di fatto, avocando a sé tutta la gestione dei problemi della città, mettendo in evidenza l’incapacità operativa della giunta agrigentina. La cabina di regia regionale ha già gestito i primi 4 milioni di euro destinati ad Agrigento Capitale della Cultura e si appresta a controllare le risorse future, lasciando il Comune a un ruolo meramente marginale. Il prefetto Cucinotta ha già evidenziato numerose criticità e Schifani sembra intenzionato a intervenire senza più delegare nulla agli amministratori locali.
Un’umiliazione senza precedenti per Miccichè e la sua giunta
Non sarebbe la prima volta che il presidente della Regione mette in ombra l’amministrazione comunale. Già in passato, Schifani ha costretto il sindaco Miccichè ad accomodarsi fuori dagli incontri decisivi, chiedendogli di tornare ad Agrigento senza presentarsi se non accompagnato dalle dimissioni degli uomini della giunta che lui stesso aveva chiesto di rimuovere. Uno su tutti, l’assessore ai Lavori Pubblici Gerlando Principato, reo di aver dichiarato pubblicamente che il Comune non sapeva nulla dei lavori di bitumazione realizzati prima della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una dichiarazione che ha svelato la completa inadeguatezza della macchina amministrativa comunale.
La scorsa volta, quando Schifani chiese al sindaco di lasciare la sua stanza, specificando che la riunione non si sarebbe più svolta, aveva richiesto le dimissioni del presidente del CdA della Fondazione Città della Cultura. Le dimissioni di Minio non erano arrivate immediatamente, ma successivamente, dopo che Schifani lo aveva rimosso dall’incontro, queste giunsero senza indugio.
Ora la situazione potrebbe ripetersi: Schifani ha chiesto le dimissioni di Principato e di altri membri della giunta, ma queste non sono ancora arrivate. Se domani si concludesse nello stesso modo della volta scorsa, con Schifani che chiede ancora una volta al sindaco di lasciare la stanza per l’ennesima umiliazione politica, quale sarebbe il destino dell’amministrazione Miccichè?
A questo punto, la domanda è inevitabile: con quale dignità sindaco e giunta continuano a rimanere al loro posto? Oggi è chiaro a tutti chi sta ridicolizzando Agrigento agli occhi dell’Italia intera: la giunta Miccichè, incapace di gestire le risorse e di portare avanti un piano amministrativo efficace. Cosa aspetta il sindaco a dimettersi? Cosa c’è ancora da salvare?
La proposta di Giuseppe Di Rosa: Schifani si nomini commissario del Comune di Agrigento
In questo contesto, Giuseppe Di Rosa lancia una proposta chiara e diretta: Schifani ufficializzi ciò che di fatto sta già facendo e si autonomini commissario del Comune di Agrigento. Oggi, senza la presa di posizione del presidente della Regione, staremmo parlando di un totale fallimento. L’unica speranza rimasta è che Schifani continui a prendere in mano la situazione e ponga fine a questa gestione disastrosa.
Schifani, con un colpo di spugna, potrebbe chiamare i deputati regionali Gallo, Di Mauro e Pisano e far votare in Consiglio Comunale la mozione di sfiducia al sindaco. A quel punto, immediatamente dopo, potrebbe autonominarsi commissario del Comune di Agrigento. Si può fare e può essere fatto nel più stretto tempo possibile.
“Presidente, se non li caccia lei, loro non si scosteranno dalle poltrone“, denuncia Di Rosa. “Faccia l’unica cosa giusta: li cacci e si nomini commissario per salvare Agrigento da questa amministrazione fallimentare.”
La palla ora passa a Schifani: lascerà che Agrigento continui a sprofondare o prenderà ufficialmente il controllo, mettendo fine a questa farsa amministrativa?

