Dopo le dichiarazioni dell’Assessore ai Lavori Pubblici, Gerlando Principato, e del Sindaco Francesco Miccichè sulla bitumazione urgente delle strade in vista della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si sono sollevate forti perplessità tra i dirigenti e la politica regionale.
Pare che il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, sia l’unico a poter evitare che Agrigento, proclamata Capitale Italiana della Cultura 2025, si trasformi in un boomerang di dimensioni immense, non solo contro la città e la sua provincia, ma anche contro l’intera Regione Siciliana. Proprio per questo motivo, sembrerebbe che Schifani abbia chiesto al Sindaco Miccichè la “testa” dell’Assessore ai Lavori Pubblici Principato e di altri componenti della giunta comunale, per sostituirli con personalità di spessore a lui vicine.
Questa presunta richiesta del Governatore regionale apre interrogativi sulle dinamiche interne alla giunta Miccichè e sui reali equilibri di potere all’interno dell’amministrazione. La domanda sorge spontanea: cosa ne pensa l’Assessore Regionale Roberto Di Mauro, sponsor e primo elettore del Sindaco Miccichè, di questa richiesta?
A rendere ancora più tesa la situazione è l’incertezza sulla Sagra del Mandorlo in Fiore, un evento di rilievo internazionale che dovrebbe rappresentare uno dei momenti chiave del 2025 per Agrigento Capitale della Cultura. Ad oggi, infatti, non si ha alcuna notizia di finanziamenti per la manifestazione, mentre il Comune continua a rimanere in silenzio e a non pubblicare atti ufficiali sulla sua organizzazione. Nel frattempo, i delegati del sindaco sembrano già muoversi autonomamente, preparando il terreno per un evento che, sulla carta, dovrebbe essere gestito dall’amministrazione comunale. Tuttavia, resta da chiarire con quale copertura finanziaria stiano invitando gruppi da oltre oceano e da tutto il mondo, nonché prenotando strutture ricettive e altri servizi, se non hanno certezza della possibilità di spesa, visto che mancano gli strumenti finanziari che bloccano sia il Comune che la Fondazione. Questa opacità gestionale è stata denunciata dal Codacons, che ha evidenziato la totale mancanza di trasparenza nei finanziamenti della Sagra del Mandorlo in Fiore e del Carnevale di Sciacca, accusando le istituzioni di manovrare gli eventi senza rendere conto ai cittadini e alle associazioni.
La mancanza di un vero programma ufficiale della Sagra del Mandorlo in Fiore crea inoltre un problema logistico per i turisti, che si trovano a dover organizzare il loro viaggio senza certezze sugli eventi previsti. Le associazioni di strutture ricettive hanno già segnalato un numero di prenotazioni inferiore alle attese, lasciando presagire il possibile fallimento della manifestazione. Storicamente, negli ultimi anni, la Sagra è sempre stata organizzata in modo caotico, con decisioni prese all’ultimo momento e un programma definito solo nei giorni immediatamente precedenti il suo inizio. Anche quest’anno, il rischio di una gestione inefficace sembra essere concreto.
Intanto, sulla questione della bitumazione delle strade, sono arrivate dichiarazioni critiche dal presidente di Legambiente, Daniele Gucciardo, e da Giuseppe Di Rosa del Codacons. Entrambi hanno sottolineato come l’Assessore Principato abbia dichiarato: “non è colpa nostra”. L’amministrazione comunale e i suoi uffici non sarebbero stati a conoscenza del Direttore dei Lavori né dell’impresa che ha eseguito i lavori di bitumatura per la visita di Mattarella, lasciando intendere che siano stati realizzati direttamente dal Genio Civile di Agrigento. Questo solleva il sospetto che il Comune non abbia ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione o comunicazione dall’ente esecutore, aprendo il paradosso per cui potrebbe ora chiedere la rimozione dell’asfalto e imporre sanzioni amministrative, arrivando persino ad azioni legali per violazione delle normative edilizie.
Gucciardo e Di Rosa sottolineano come questi lavori siano stati eseguiti in emergenza per colmare i ritardi accumulati dalla macchina organizzativa comunale, con il Genio Civile che è intervenuto per salvare l’amministrazione dal tracollo logistico. Tuttavia, l’assessore Principato ha preferito allontanare da sé ogni responsabilità, creando ulteriori incongruenze e una caduta di stile politica e amministrativa.
La richiesta di Schifani di sostituire parte della giunta Miccichè non sembra dunque un semplice rimpasto, ma un segnale chiaro dell’inadeguatezza dell’attuale amministrazione. La gestione fallimentare dei progetti legati ad Agrigento Capitale della Cultura 2025 ha messo in evidenza gravi ritardi e una totale assenza di visione. L’intero progetto, che avrebbe dovuto rappresentare un’opportunità storica per la città, rischia ora di trasformarsi in un disastro annunciato, con una giunta incapace di gestire il peso delle responsabilità.
Dopo aver già messo le mani sulla Fondazione Agrigento 2025, adesso Schifani vuole estendere il suo controllo anche sulla giunta comunale? Siamo di fronte a un’ennesima ingerenza politica mirata a salvare il progetto di Agrigento Capitale della Cultura o si tratta di una vera e propria “epurazione” all’interno della giunta Miccichè? Le prossime mosse del Sindaco e della Regione saranno decisive per comprendere il futuro politico e amministrativo della città.

