Una decina d’anni fa lo scandalo fu nazionale, la statua di San Calogero fatta “inchinare” ai piedi dei balconi di alcune famiglie mafiose empedocline, alla fine di via Crispi. Ieri il balcone sotto al quale fare inchinare il simulacro, facendogli pure inscenare qualche allegro “saltello” è stato quello della casa che fu di Andrea Camilleri, in via La Porta, dietro al municipio, accanto la chiesa madre. Quando si dice evoluzione, quando si dice progresso, quando si dice compimento di una metamorfosi che in questo caso, si è materializzata con unanime soddisfazione collettiva. A evidenziare l’inchino sotto casa di Camilleri è stato il sito “La tecnica della scuola”, con tanto di immagini che per motivi di correttezza non intendiamo utilizzare, ma che certificano senza dubbio lo straordinario gesto dei portatori e di tutti coloro i quali hanno organizzato la festa. Quello dell’inchino alle famiglie mafiose empedocline fu un fatto che suscitò unanime riprovazione, ma che scoppiò all’improvviso dopo che per decenni nessuno aveva detto o denunciato nulla. La statua era sempre arrivata fino alla fine della via Crispi, si era addentrato nei vicoli della zona, era andato quasi dentro le case di tutti i residenti, compresi quelli che avevano uno stretto legame familiare con le pagine più nefaste della storia empedoclina. Tutti vedevano, tutti sapevano, ma per anni nessuno si era indignato.
Il cambiamento arriva anche grazie a queste scelte …
Quando nel napoletano avvenne un fatto decisamente eclatante, con un inchino di un’altra statua al cospetto della casa di un boss della camorra, il caso divenne nazionale e da quel momento – giustamente – tutte le statue di santi non avrebbero dovuto nemmeno avvicinarsi alle dimore dei malviventi e delle loro famiglie. Infatti, per anni, a Porto Empedocle San Calogero ha sempre girato nei pressi della centrale Enel, ignorando la parte finale della via Crispi, privando anche le decine di famiglie senza precedenti mafiosi, di godersi una parte della processione del simulacro. Quest’anno la statua arriverà fino alla fine della via Crispi, come avvenuto lo scorso anno, avendo gli organizzatori dato garanzie circa la volontà di non fare inchinare la statua ai piedi di nessuno. Del resto, il presidio delle forze dell’ordine alla processione serale è da alcuni anni massiccio, proprio a conferma dell’attenzione dello Stato verso manifestazioni più meno evidenti di sudditanza verso determinati ambienti. Quest’anno, anche perchè caduto il centenario dalla nascita di Camilleri, gli organizzatori hanno avuto la bellissima idea di fare “saltellare” la statua sotto casa dello scrittore. Un segnale di cambiamento che, si spera, funga da sprone per l’intera comunità empedoclina sotto tutti i punti di vista. Meno sottomissione alla criminalità, massimo rispetto alla cultura e al senso civico. Ennesimo miracolo di San Calò? Forse, chissà.