Le Associazioni Ambientaliste agrigentine Mareamico e Legambiente hanno formalmente richiesto al Prefetto di Agrigento, al Presidente della Regione Sicilia, all’ASP di Agrigento, all’ARPA Sicilia e a Siciliacque informazioni dettagliate sulla collocazione e la messa in esercizio dei dissalatori mobili modulari previsti sulla spiaggia di Porto Empedocle, all’interno dell’area di proprietà della centrale elettrica dell’ENEL.
PREOCCUPAZIONI AMBIENTALI E NORMATIVE DA RISPETTARE
La legge impone che gli impianti mobili di desalinizzazione prelevino l’acqua da una distanza significativa dalla costa e a profondità adeguate, garantendo così una migliore qualità dell’acqua trattata e riducendo l’impatto chimico-fisico dei processi di purificazione. Inoltre, i residui degli scarichi, ricchi di salamoia e reagenti chimici, devono essere rilasciati in mare aperto, onde evitare possibili contaminazioni delle acque costiere e danni agli ecosistemi marini.
Le associazioni ambientaliste, preoccupate per la tutela dell’ambiente marino e della qualità della balneazione, hanno dunque avanzato specifici quesiti:
- Dove verranno prelevate le acque da dissalare?
- Dove verranno rilasciati i reflui post trattamento?
IL RISCHIO DI SCELTE ERRATE
Mareamico e Legambiente avvertono che sarebbe estremamente preoccupante scoprire, a cose fatte, che l’acqua destinata alla desalinizzazione venga prelevata all’interno della zona portuale di Porto Empedocle, oppure che i reflui altamente salini e con agenti chimici siano rilasciati direttamente sulla spiaggia di Marinella, la celebre ‘spiaggia di Montalbano’.
RICHIESTA DI CHIAREZZA E TRASPARENZA
Le associazioni chiedono pubbliche rassicurazioni per garantire che tali impianti non compromettano l’ecosistema marino e la qualità delle acque costiere. L’auspicio è che le istituzioni competenti forniscano al più presto risposte chiare, per evitare danni ambientali che potrebbero risultare irreversibili.

