Il commissario straordinario del Comune di Realmonte, Carmelo Burgio, non è un pazzo, un marziano appena atterrato, nè tanto meno un nemico della comunità realmontina. Il provvedimento di chiusura al pubblico del “solito” tratto della Scala dei Turchi, deciso con apposita ordinanza emessa ieri, si basa su un dato tecnico incontrovertibile: il rischio che crolli tutto è assai concreto e non si può anteporre l’immagine turistica alla sicurezza pubblica. E’ spiegato a chiare lettere nella delibera: “Il 10.02.2025 l’Autorità di Bacino del Distretto idrografico della Sicilia ha provveduto all’aggiornamento del Piano Stralcio di Bacino per l’assetto Idro geologico (P.A.I.) relativo agli aspetti geomorfologici di questo Comune, in particolare per quanto riguarda i Dissesti nn. 066-1RL-015 e 066-1RL-009 (Capo Rossello) e 066-1RL051 (Scala dei Turchi); per le motivazioni contenute nella Relazione di aggiornamento del P.A.I. (allegata al citato DSG n. 152/2025), viene proposta una previsione di aggiornamento con estendimento, rispetto a quanto già esistente, dell’area di dissesto per “crollo e/o ribalta mento” che grava su gran parte del promontorio della Scala dei Turchi con conseguente allargamento dell’area con livello di pericolosità “P4” (molto elevato) e creazione di un’area con livello di rischio “R4” (molto elevato) nella parte bassa di detto promontorio”. Tradotto, la situazione sarebbe peggiorata e rischia di peggiorare ancora. E siccome tra qualche settimana ci sarà il consueto boom di visitatori, più o meno civili, ecco che il commissario straordinario straordinario che ha sostituito la sindaco Sabrina Lattuca, sfiduciata in poche ore dal consiglio comunale, non ha potuto fare altro che rialzare “il muro”.

Sollecitati interventi incisivi

Lo stesso Burgio nella propria ordinanza evidenzia come “in data 09.04.2025, con nota prot. n. 3399, si è provveduto ad inoltrare detta Relazione all’Autorità di Bacino ai fini di una opportuna valutazione e di una possibile rivaluta zione della pericolosità del sito anche previa esecuzione di ulteriori azioni di mitigazione”. Come a dire, fate presto, fate meglio di quanto fatto fino a oggi.  Gran parte della spiaggia resta ovviamente accessibile, con i vigili urbani e altri rappresentanti delle forze dell’ordine da coinvolgere nei prossimi mesi, chiamati a far rispettare il divieto di accesso all’area interdetta. Resta il legittimo rammarico delle associazioni ambientaliste e dell’ex sindaco Lattuca, convinti che il lavoro di valorizzazione del sito fatto negli ultimi anni, rischi di andare perduto. Ma al cospetto dei gradoni di marna bianca che si sgretolerebbero sempre di più, in attesa che gli enti preposti intervengano incisivamente, la sicurezza viene prima di tutto.

Autore