Occupati dal 2000 terreni privati senza decreto formale: dopo 25 anni arriva la sentenza. Il Comune di Palma dovrà risarcire i proprietari con oltre 1,1 milioni di euro e pagare anche le spese legali.
Palma di Montechiaro – A distanza di quasi 25 anni dall’occupazione di alcuni terreni privati per realizzare un programma edilizio pubblico mai accompagnato da un formale decreto di esproprio, arriva ora la condanna definitiva per il Comune di Palma di Montechiaro: la Corte di Appello di Palermo ha disposto il pagamento di un’indennità pari a 1.176.966,94 euro, più 17.500 euro di spese legali.
I fatti risalgono all’anno 2000, quando l’amministrazione comunale, nell’ambito del progetto per la costruzione di 25 alloggi e opere di urbanizzazione nella zona denominata Calvario Pizzillo, occupò senza mai formalizzare l’iter espropriativo i terreni appartenenti ai cittadini C.C., F.C., C.M. e C.R., tutti originari di Palma di Montechiaro.
Dopo anni di attesa, nel 2016 i proprietari hanno deciso di agire per vie legali, rivolgendosi al giudice amministrativo per chiedere l’acquisizione sanante delle aree occupate illegittimamente o, in alternativa, la restituzione dei beni con ripristino dello stato originario.
La vicenda ha conosciuto una prima svolta quando il Comune, nel tentativo di sanare la propria condotta, ha emesso una determinazione di acquisizione e proposto un indennizzo di 485.388,60 euro. Una cifra ritenuta insufficiente e non correttamente calcolata dai legittimi proprietari, che si sono rivolti alla Corte di Appello di Palermo con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino.
Nel ricorso, l’avv. Rubino ha evidenziato come la stima dovesse essere aggiornata al momento dell’adozione del provvedimento di acquisizione, tenendo conto dell’indice di edificabilità vigente secondo il PRG approvato nel 2006 e del danno derivante dall’occupazione illegittima protrattasi per anni.
Il consulente tecnico d’ufficio nominato dalla Corte ha accolto integralmente le argomentazioni della difesa, sottolineando le omissioni gravi nella valutazione dell’indennizzo proposto dal Comune.
La sentenza del 30 giugno 2025 ha così sancito il diritto dei cittadini espropriati a ottenere una giusta compensazione, fissando l’importo dell’indennità a quasi 1,2 milioni di euro, oltre alla condanna del Comune al pagamento delle spese di lite.
Una vicenda emblematica che dimostra — ancora una volta — come l’occupazione senza esproprio, se non regolarizzata in tempi certi e secondo le norme, possa trasformarsi in un boomerang giuridico ed economico per le amministrazioni locali.
Il caso di Palma di Montechiaro apre dunque anche una riflessione più ampia sulla gestione degli espropri, sul rispetto delle procedure e sulle responsabilità politiche e dirigenziali che, a distanza di anni, si traducono in ingenti danni economici per le casse pubbliche.

