In seguito alla diffusione di una notizia riguardante il presunto pagamento delle spese funerarie di Patrizia Russo da parte del Comune di Agrigento e del sindaco Franco Miccichè, i legali della famiglia Salamone, avv. Maria Luisa Butticè e avv. Anna Maria Tortorici, sono intervenuti con una comunicazione ufficiale per chiarire la situazione.
La notizia, riportata anche da alcune testate di rilievo nazionale come La Stampa, è stata categoricamente smentita. Secondo quanto riportato dai legali, né il sindaco né la giunta comunale si sono fatti carico delle spese legate al trasferimento della salma o del funerale di Patrizia Russo, madre di Francesco e Giuliana Salamone.
Il sindaco Miccichè, contattato telefonicamente dai legali, ha confermato di non aver assunto tale decisione, ma ha espresso l’intenzione di supportare la famiglia attraverso la raccolta fondi attivata dai figli. Questo chiarimento è stato reso necessario per fermare le voci diffuse che potrebbero essere state veicolate ad arte, sfruttando la visibilità mediatica nazionale.
Nel comunicato rilasciato dagli avvocati della famiglia, si invita con fermezza tutti gli organi di stampa a rettificare la notizia e a precisare che la raccolta fondi procede grazie al contributo di tante persone, generose e sensibili, che hanno voluto offrire il loro sostegno per le spese necessarie. L’unico canale ufficiale per le donazioni è un conto corrente intestato a Francesco Salamone, i cui dettagli sono stati forniti nel comunicato per chi volesse contribuire.
Francesco e Giuliana Salamone hanno voluto ringraziare pubblicamente tutte le persone che, con piccoli e grandi gesti di generosità, hanno dimostrato vicinanza in un momento così difficile. I figli hanno inoltre comunicato che il saluto alla madre si terrà mercoledì 23 ottobre alle ore 15:30 presso la Chiesa Sacro Cuore di Gesù di via Madonna delle Rocche, dove la comunità agrigentina potrà unirsi a loro per l’ultimo addio.
Questa vicenda solleva interrogativi importanti sulla gestione delle informazioni e sulla responsabilità dei media, soprattutto quando si tratta di notizie sensibili legate a tragedie personali. La diffusione di notizie non verificate può causare confusione e alimentare false aspettative, aggravando ulteriormente il dolore delle famiglie coinvolte.
Agrigento ha purtroppo assistito a una gestione mediatica che, invece di rispettare la verità e la privacy, sembra aver sfruttato un palcoscenico nazionale per veicolare notizie non verificate, toccando un nuovo fondo nella qualità dell’informazione locale e nazionale. La famiglia Salamone, attraverso i suoi legali, ha ora messo fine a questa vicenda, ribadendo con fermezza la necessità di rettificare le false informazioni diffuse.