Mentre in tutta Italia e nella provincia di Agrigento si celebra la Festa dell’Albero, ad Agrigento si continua a distruggere il poco verde rimasto, sacrificandolo sull’altare del cemento. Un contrasto stridente che non può passare inosservato.

La Festa dell’Albero e le iniziative locali

Dal 21 al 29 novembre 2024, il Circolo Rabat di Legambiente, insieme al personale delle Riserve Naturali delle Macalube di Aragona e della Grotta di Sant’Angelo Muxaro, organizza attività nelle scuole di Agrigento, Comitini, Grotte, Racalmuto, Favara e Palma di Montechiaro. L’obiettivo è sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza degli alberi per combattere la crisi climatica. Gucciardo, referente del Circolo, ha dichiarato:

“Le scuole hanno trasformato questa festa in un appuntamento annuale imprescindibile per educare i giovani al rispetto dell’ambiente, e quindi di sé stessi.”

A conferma dell’impegno verso la sostenibilità, nelle scuole coinvolte sono stati messi a dimora alberi e arbusti, donati dal Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale.

Il contrasto amaro di Agrigento

Mentre i bambini piantano alberi e imparano l’importanza del verde, Agrigento vive l’ennesimo paradosso. Uno dei polmoni verdi storici della città, la Villa del Sole, è stato raso al suolo per far posto a una struttura in cemento paragonabile a un edificio di cinque piani. Nonostante l’area fosse sottoposta a vincoli di inedificabilità, il progetto è andato avanti grazie a una relazione agronomica discutibile, che ha agevolato il rilascio dei permessi necessari. Una recente relazione della Guardia di Finanza avrebbe messo in dubbio la veridicità di alcune dichiarazioni contenute in quel documento.

La mancata bonifica del mare a Drasi

In questi giorni, su pressione delle associazioni ambientaliste, è in corso la bonifica dell’area di Drasi, teatro di esercitazioni militari per anni. Tuttavia, nessuno sembra occuparsi del mare antistante, nonostante la presenza di ogive e metalli pesanti denunciata già nel 2017 da una commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito. Questa indifferenza perpetua il rischio ambientale e mette a repentaglio la salute dei cittadini e dell’ecosistema marino.

Il grido delle associazioni

Le associazioni ambientaliste, tra cui il CONSAAMBIENTE (Codacons), continuano a denunciare il degrado urbano e la mancanza di una pianificazione sostenibile. Giuseppe Di Rosa, Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali del Codacons, ha dichiarato:

“Non possiamo accettare che, mentre in tutta Italia si piantano alberi per un futuro migliore, Agrigento continui a distruggere il proprio patrimonio verde. La tutela del nostro territorio deve essere una priorità, e non possiamo più permettere che il cemento prevalga sul buonsenso.”

Una speranza tradita?

La Festa dell’Albero dovrebbe essere un momento di riflessione e impegno per un futuro sostenibile. Ma ad Agrigento, la celebrazione sembra evidenziare, ancora una volta, quanto la città sia lontana dal rispettare l’ambiente e dal garantire una qualità della vita degna ai suoi cittadini. Riuscirà questa contraddizione a smuovere le coscienze e fermare lo scempio del territori

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