La Festa di San Calogero 2025 doveva essere memorabile. Lo è stata… per motivi opposti. Notte Bianca spenta, fuochi ridicoli, bancarelle assenti e ordinanze confuse. I cittadini non ci stanno.

AGRIGENTO –
Doveva essere la festa più bella di sempre. E invece, San Calogero 2025 sarà ricordato come un disastro su tutta la linea.
Più fondi investiti – oltre 112 mila euro – ma meno festa, meno partecipazione, meno organizzazione, meno decoro.

E dire che gli agrigentini ci tengono eccome, a San Calò, il santo più amato della città. Eppure nemmeno questo rispetto è bastato a evitare l’imbarazzo istituzionale e il caos organizzativo che ha segnato questa edizione.


L’errore istituzionale

La comunicazione ufficiale del Comune sui social ha toccato il fondo:

“Festeggiamenti in onore del Santo Patrono San Calogero.”

Un errore grossolano: San Calogero non è il patrono, e nemmeno il compatrono (titolo che spetta a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori). Ma evidentemente, nemmeno questo sapevano.
Una figuraccia pubblica, che ha acceso l’indignazione popolare.


Notte Bianca? Spenta alle 00:35

Come raccontato da Report Sicilia (leggi qui), la Notte Bianca in via Atenea – presentata come uno dei momenti clou – è stata interrotta improvvisamente alle 00:35, lasciando residenti e turisti delusi.
Negozi chiusi, zero atmosfera, nessun coordinamento.

Nel frattempo, nessuna giostra è stata montata nel tradizionale spiazzo di via Ugo La Malfa. Le storiche bancarelle del campo sportivo – una vera attrazione per migliaia di agrigentini ogni sera – azzerate.
Sul Viale della Vittoria, solo poche bancarelle, e solo nei weekend, praticamente deserte.


Ordinanze fatte, rifatte, dimenticate: fuochi nel caos

I giochi pirotecnici sono stati il simbolo della confusione generale.
Dopo la nostra denuncia (prima pubblicazione, seconda qui), l’amministrazione ha cambiato più volte la location: prima Villa Bonfiglio, poi revoca, poi Stadio Esseneto.

Ordinanze emesse, riviste, dimenticate, annullate. Il tutto mentre cittadini e organizzatori erano lasciati nell’incertezza. Un’amministrazione confusa, contraddittoria, e pericolosamente approssimativa.


Le frasi virali dei cittadini

I social hanno fatto da cassa di risonanza al malcontento. Ecco alcuni commenti diventati virali:

  • “Comunque dobbiamo ammettere che l’impegno che ci mettono per sbagliare tutto è da professionisti!”

  • “Mai visto nulla di più scarso.”

  • “Non è più la nostra festa di San Calò. Meglio cancellarla.”

  • “Capitale della cultura? No, dell’agriCULTURA.”

  • “San Calò mmanu e carusi… mai detto fu così azzeccato. Povera Agrigento, mmani a nuddru.”


Il danno della Villa del Sole: “petardi da matrimonio”

I fuochi – spostati per l’impossibilità di usare la Villa del Sole distrutta – hanno avuto un impatto ridicolo.
Un agrigentino ha scritto:

“Lo scempio della Villa del Sole continua a creare danni alla nostra povera e martoriata Agrigento. I fuochi quest’anno hanno dovuto cambiare location: prima domenica Villa Bonfiglio, risultato penoso; seconda domenica Stadio Esseneto, ancora peggio. Sembrava partissero da Lampedusa. Avete presente i petardi dei matrimoni? Beh… peggio. 👏👏👏🤦‍♂️”


Più soldi, meno festa: qualcosa non torna

Dal 2023 al 2025, il budget è più che quadruplicato:

  • 2023: 25.000 €

  • 2024: 50.000 €

  • 2025: 112.000 €

Eppure il risultato è decisamente peggiorato.
Cosa non ha funzionato? Dove sono finiti i fondi? Perché nessuno ha saputo gestire una festa tanto importante?


Agrigento merita rispetto, non improvvisazione

La città è viva. Ma è in mani sbagliate.
Chi guida Agrigento non può continuare a gestire eventi pubblici con superficialità, arroganza e confusione normativa.

San Calogero merita rispetto. E con lui, tutta una comunità che ancora ci crede.
Ma che, anno dopo anno, assiste allo svuotamento culturale e umano della festa più identitaria della città.

Non bastano slogan. Servono competenza e umiltà

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