Agrigento. Ricordate tutti il caso via Acrone: la strada collassata, dichiarata instabile dai Vigili del Fuoco, chiusa dalla Protezione Civile, interdetta al traffico e avvolta da un lungo silenzio amministrativo.

Ebbene, oggi ci troviamo davanti a una strada dove i lavori sembrano finiti. Non si vedono più operai, il cantiere è vuoto, ma la via è ancora chiusa al traffico, transennata, e soprattutto senza che nessuno abbia mostrato un solo documento ufficiale che spieghi cosa sia stato fatto, da chi, con quale progetto e con quali autorizzazioni.

Spunta una tabella lavori con l’intestazione AICA. Ma il progetto dov’è?

Sul posto, come per magia, è comparso un cartello lavori. Da questo si evince che l’intervento è stato affidato da AICA, l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini. Ma è tutto qui. Nessun atto pubblicato sul sito dell’ente, nessun progetto esecutivo, nessuna delibera visibile, nessun parere del Genio Civile, della Protezione Civile, della Soprintendenza o dell’Ufficio Tecnico comunale.

Siamo davanti a un intervento sostanzialmente concluso, ma privo di trasparenza. Eppure si tratta di soldi pubblici, spesi per ripristinare una strada dichiarata a rischio crollo. La città ha diritto a sapere.


Le immagini: marciapiedi arrangiati, cordoli storti, sicurezza pedonale inesistente

Le foto parlano chiaro: i marciapiedi sono stati rifatti alla meno peggio, con dislivelli pericolosi e privo di ogni logica di abbattimento delle barriere architettoniche. I cordoli sembrano tagliati a mano, buttati lì in modo approssimativo. Le uscite pedonali risultano disallineate e il fondo stradale presenta una copertura disomogenea tra basolato antico e colate di cemento.

È questo il concetto di “ripristino in sicurezza”?


Prima dell’apertura, vogliamo i documenti

Se i lavori sono davvero finiti, chi sta aspettando a riaprire la strada? Forse perché non c’è alcuna certificazione?

Chiediamo:

  • Il nulla osta del Genio Civile, visto che si è intervenuti su una zona instabile;

  • Il parere della Protezione Civile, che certifichi che il rischio crollo è cessato;

  • La certificazione dei Vigili del Fuoco, che in passato imposero la chiusura della via;

  • Il verbale dell’Ufficio tecnico comunale, che attesti che i problemi strutturali sono stati realmente risolti.

Fino a quando questi documenti non saranno esibiti pubblicamente, nessuno potrà affermare che via Acrone è tornata sicura.


Silenzio totale, omertà istituzionale

Ancora una volta Agrigento si conferma città senza trasparenza, dove si fanno lavori pubblici senza informare nessuno, dove si chiudono le strade e poi si rattoppano senza dire perché, dove gli enti si passano la palla senza assumersi responsabilità.

E mentre il cantiere è vuoto, le transenne restano, la strada è chiusa e i cittadini continuano a non sapere nulla.


Report Sicilia chiede chiarezza: pubblicate le carte

Se AICA ha affidato i lavori, lo dimostri con l’atto ufficiale. Se è stato redatto un progetto, lo pubblichi. Se il Comune ha autorizzato gli interventi, lo dichiari. Se i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile hanno certificato la stabilità, ce lo mostrino.

Perché senza carte, la strada non può e non deve essere riaperta.

E i cittadini non sono sudditi, ma contribuenti che hanno il diritto di sapere dove e come vengono spesi i loro soldi.


📸 Le immagini parlano da sole
🎥 Il video racconta ciò che non si vuole dire
✍️ La città aspetta documenti, non passerelle

Report Sicilia continuerà a vigilare.

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