Trasparenza e comunicazione prima di tutto, ma quando si parla di Agrigento Capitale della cultura 2025, le perplessità non mancano. Come sul fronte dei rapporti con gli organi di informazione. La Fondazione che “cura” questo grande evento ha fatto registrare un grande ritardo prima, nell’individuazione di un addetto stampa e dopo, una volta individuata tale figura, senza che ad oggi sia stato diramato uno straccio di comunicato, una nota, due righe anche sul nulla cosmico. Zero. Andiamo indietro di qualche settimana, quando tra la fine del maggio scorso la Fondazione di Partecipazione Agrigento 2025 ha affidato ufficialmente l’incarico di addetto stampa a una giornalista professionista palermitana, Simonetta Trovato, a seguito della procedura di manifestazione di interesse conclusasi lo scorso mese. La nomina venne formalizzata con Determinazione n. 5 del 28 maggio 2025 Esito Addetto Stampa, firmata dal Presidente della Fondazione, a seguito della valutazione dei curricula da parte di una commissione esterna, istituita con Determinazione n. 4 del 14 maggio 2025. Secondo il verbale di esito, tra i professionisti che avevano presentato manifestazione di interesse, la professionista è risultata la figura più idonea, tenuto conto dei titoli di studio, delle esperienze professionali e del percorso lavorativo pregresso, con particolare riferimento alla comunicazione in ambito culturale. La Fondazione ha precisato che la selezione è avvenuta nel rispetto della trasparenza e della competenza, individuando una figura in grado di rappresentare adeguatamente, dal punto di vista mediatico e istituzionale, la progettualità di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Tutto perfetto, ponendo finalmente fine a una lacuna che da mesi caratterizzava un settore delicatissimo di questa straordinaria occasione di rilancio (fallita) per Agrigento e la Sicilia. Alle 15,20 circa di oggi nessun organo di stampa risulta abbia ricevuto un comunicato dall’ufficio stampa affidato dalla Fondazione alla professionista incaricata. E dire che la necessità di divulgare il “verbo” della Fondazione nel mondo sarebbe impellente. Attendiamo con fiducia nei prossimi 5 mesi e mezzo una raffica di comunicati stampa da parte della Fondazione, nobilitando in questa maniera anche il proprio operato.