AGRIGENTO – Le associazioni del progetto civico “Tutti insieme per una città normale” rispondono alle dichiarazioni dell’ex sindaco Lillo Firetto, che aveva definito “un falso” l’articolo di Report Sicilia sui fondi sociali distratti per coprire i debiti del Comune.

«Va chiarito – sottolineano – che non si tratta di un articolo inventato, ma di una nota stampa delle associazioni. Non è un attacco personale né un tentativo di delegittimazione, ma un atto di verità verso la città. Gli agrigentini hanno il diritto di sapere come sono state amministrate le risorse pubbliche, ieri come oggi: dalle amministrazioni Firetto a quella Miccichè».


I fatti

Dai documenti ufficiali emergono dati significativi:

  • 12 milioni di euro di somme vincolate risultavano registrate al 31 dicembre 2019 per spese sociali, turistiche e infrastrutturali;

  • 14 milioni di euro al 31 dicembre 2020, di cui 10.397.000 destinati a sociale, scuole, disabili gravissimi e lotta alla povertà, ma mai utilizzati per tali finalità;

  • nello stesso periodo il Comune ricorreva regolarmente alle anticipazioni di tesoreria, fino a 28 milioni di euro, segno di carenza di liquidità reale nonostante la disponibilità di fondi vincolati;

  • il saldo di cassa a fine mandato Firetto (18.175.181,87 euro) era per la quasi totalità “da regolarizzare” (17.968.119,35 euro), con un saldo effettivo di circa 1 milione.

Le somme successivamente regolarizzate venivano impiegate per spese correnti e debiti, mentre le risorse vincolate rimanevano inutilizzate.


L’elenco dei fondi accantonati

Nella lettera del 15 settembre 2025, firmata da Giuseppe Di Rosa per il progetto “Tutti insieme per una città normale”, vengono riportati alcuni esempi di fondi destinati a sociale, scuole e infrastrutture, mai spesi per i cittadini:

  • Ministero Interno – Prevenzione e Tossicodipendenza: € 13.942,24

  • Distretto Sociosanitario – interventi vari: € 406.116,96

  • Regione – contributo alloggi famiglie in difficoltà: € 516.456,90

  • Regione – disabili gravissimi: € 68.158,17

  • Stato – buoni libro: € 14.503,70

  • Fondo povertà (2018-2020): € 2.456.482,25

  • Stato – buoni viaggio: € 132.087,04

  • PAC – Servizi di cura e infanzia: € 160.947,81

  • Stato – manutenzione rete idrica 2019/2020: € 1.171.648,69

  • Programmi di recupero centro storico, cultura e viabilità: oltre 300.000 euro

Il totale indicato supera i 5,8 milioni di euro.


Le domande inevase

Le associazioni pongono tre quesiti:

  1. Perché i fondi vincolati registrati non sono stati spesi per sociale, scuole, territorio e infrastrutture?

  2. Perché Firetto, da capo dell’opposizione (2021-2025), non ha mai sollecitato la spesa di quelle somme?

  3. Come si concilia la mancata spesa con l’uso sistematico di anticipazioni di tesoreria e l’assenza di liquidità per i servizi essenziali?


Le assenze in Consiglio comunale

Dal 2021 al 2024 Firetto è risultato quasi sempre assente alle sedute in cui si discutevano i bilanci comunali. Bilanci e DUP furono approvati senza che l’ex sindaco intervenisse né contestasse la mancata spesa dei fondi accantonati. Un silenzio che – sottolineano le associazioni – è responsabilità politica.


La proposta: un confronto pubblico

«Lo ribadiamo: siamo pronti a un confronto pubblico con i nostri revisori dei conti, i tecnici comunali e i due sindaci, Firetto e Miccichè – affermano le associazioni – alla presenza di Prefetto e Procura della Repubblica, e se necessario anche della Corte dei Conti. Perché i numeri non mentono».


La dichiarazione finale

Le associazioni concludono con una nota di Giuseppe Di Rosa:

«Non vogliamo sottrarre tempo al nostro progetto di rilancio della città con precisazioni o polemiche: a parlare saranno i numeri. Uno studio indipendente di revisori dei conti sta già tracciando un quadro completo e inconfutabile delle casse comunali. Abbiamo detto dall’inizio che non temiamo smentite né confronti. Dal primo giorno del nostro insediamento applicheremo senza esitazioni i correttivi necessari. Non è un attacco, ma una presa di coscienza sui conti e sul modo in cui Agrigento è stata amministrata. Solo così sarà possibile riportare la città a uno stato di normalità e avviare un vero risanamento. Diversamente, non ci sarà futuro per nessuno».

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