Coltivare la memoria dei giusti e il desiderio di pace è fondamentale. Ma come per ogni tipo di coltivazione serve l’acqua e chi annaffi. Ad Agrigento – e dove se no – esistono due Giardini nella Valle dei Templi, uno dedicato “ai giusti” e uno alla pace. Bene, anzi, male visto che gli alberelli di mandorlo nel primo caso e di olivo nel secondo sono quasi tutti secchi e quelli “sopravvissuti” con pochissimi margini di sopravvivenza. Il 3 dicembre 2015, dieci anni fa quindi, venne inaugurato il Giardino dei Giusti di Agrigento nel cuore della Valle dei Templi. Il Giardino si trova nella via Sacra della Collina dei Templi tra il Tempio della Concordia e quello di Giunone all’interno del Parco archeologico, dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Durante la cerimonia, venne piantato un albero di ulivo in onore di don Pino Puglisi, sacerdote di Brancaccio ucciso dalla Mafia nel 1993. Lo spazio nacque su iniziativa della professoressa Assunta Gallo Afflitto recentemente scomparsa, all’epoca presidente dell’Accademia degli Studi Mediterranei, in collaborazione con il Parco Archeologico Regionale “Valle dei Templi”.

Retorica e abbandono …

Con il passare degli anni in questo giardino sono state sistemate alcune composizioni in metallo con i nomi di altri giusti. Accanto a queste opere metalliche sono stati piantati alcuni alberelli di mandorlo che, nella stragrande maggioranza dei casi sono ormai morti stecchiti. Le foto a corredo di questo articolo “parlano”. Ma la situazione non è migliore dalle parti del Giardino della pace, un bellissimo spazio per esperienze sensoriali davvero gratificanti, ma i cui olivi piantati a suo tempo sono ormai passati all’altro mondo. Senza una adeguata manutenzione, in primis da parte di chi ha donato tali spazi, e quindi dello stesso Parco Archeologico è normale che le specie piantate secchino, sotto i colpi tra l’altro della stagione estiva agrigentina, con punte di calore insopportabili. Un vero peccato vedere questi fusti secchi accanto ai nomi di persone passate alla storia per le loro gesta mirabili. Prima di lanciarsi in simili iniziative, spesso frutto di esibizionismo e retorica, sarebbe il caso che ci si organizzi con una tempestiva attività di manutenzione. La memoria dei giusti e la voglia di pace si rispettano anche così, con piccoli gesti quotidiani. 

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