Ormai è sicuro che come la forza di gravità o il natale. Agrigento è la città delle meraviglie e delle vergogne assolute. Alla prima voce fanno riferimento ovviamente le bellezze storiche, naturalistiche, culturali. Alla seconda voce si devono accostare le innumerevoli testimonianze di degrado, abbandono, dabbenaggine e indecente indifferenza. Casa natale di Luigi Pirandello e gli spazi che a essa conducono sono ridotti a una discarica. Lo abbiamo scritto su questo giornale on line nei giorni scorsi, auspicando che i nani al comando delle istituzioni preposte elevassero almeno la loro statura morale, predisponendo una massiccia attività di pulizia e rimozione delle schifezze posizionate da settimane all’ingresso del viale alberato che conduce alla casa museo. Ci sbagliavamo, abbiamo sperato nel nulla. Non solo all’ingresso, ma sui marciapiedi resi impraticabili dagli alberi e dalle piante sistemate forse solo per l’arrivo del presidente della Repubblica Mattarella un paio d’anni fa. Per non parlare poi di quell’indecente palco in tubi metallici, utilizzato molto, molto, molto di rado, posizionato al centro del parcheggio, diventando ricettacolo di pattume e pericolo per i bambini più piccoli. A questo si può aggiungere la staccionata parzialmente rotta nei pressi della biglietteria e quel cantiere aperto mesi fa, ma con i lavori fermatisi perchè chi li aveva autorizzati si è “accorto” – grazie a Report Sicilia e Fatto Quotidiano – che aprire un cantiere nell’anno di Agrigento Capitale italiana della cultura era una bestemmia in chiesa. Un mix decisamente triste, disarmante, per certi versi disgustoso al cospetto della totale mancanza di rispetto delle istituzioni preposte verso questo luogo da tenere pulito come si fa in casa propria. La speranza è che qualcuno dei nani di cui sopra si decida ad acquisire qualche centimetro in attenzione verso un simbolo della cultura agrigentina, meta da sempre di migliaia di turisti ogni anno, specie in questo periodo.

